ATTUALITÀ
17 luglio 2023

Intelligenza artificiale in ortodonzia: un'alleata e non un sostituto

Giovanna Perrotti

La relazione tra intelligenza artificiale (IA) e ortodonzia sta diventando sempre più stretta e promettente, aprendo nuove prospettive nel campo dell’ortodonzia e migliorando la cura dei pazienti. In pochi punti chiave richiamo l’attenzione sulla relazione tra intelligenza artificiale e ortodonzia.

Diagnosi accurata
L’IA può essere utilizzata per analizzare le immagini radiografiche e le scansioni 3D dei pazienti, fornendo diagnosi più precise e rilevando anomalie che potrebbero sfuggire all’occhio umano. La cefalometria attraverso l’automatismo della presa dei landmark è diventata più veloce e precisa con diagnosi create dall’automatismo dell’IA. La cefalometria si è evoluta con analisi tridimensionali del cranio e dei tessuti molli e le analisi 3D sono ormai state inglobate in algoritmi di AI che hanno reso il processo di diagnosi cefalometrica quasi immediato veramente alla portata di pochi click.

Pianificazione del trattamento
Grazie all’IA, è possibile creare piani di trattamento personalizzati per ogni paziente, considerando fattori come la struttura ossea, la posizione dei denti e l’occlusione. Ciò porta a risultati più efficaci e tempi di trattamento ridotti.

Simulazioni virtuali
L’IA può generare simulazioni virtuali del processo di allineamento dei denti, consentendo agli ortodontisti di visualizzare in anticipo come i denti dei pazienti potrebbero spostarsi durante il trattamento. Questo aiuta a prendere decisioni informate sulla terapia più appropriata.

Allineatori trasparenti
I dispositivi ortodontici trasparenti, come gli allineatori invisibili, sono sempre più popolari. L’IA può essere utilizzata per progettare e personalizzare questi dispositivi, ottimizzando il processo di progettazione e fabbricazione.

Monitoraggio remoto
Grazie all’IA e all’uso di sensori, i pazienti possono monitorare il loro progresso ortodontico da casa. L’IA analizza i dati raccolti e fornisce feedback in tempo reale agli ortodontisti, consentendo loro di apportare eventuali aggiustamenti al trattamento.

Assistenza all’ortodontista
L’IA può svolgere un ruolo di supporto per gli ortodontisti, fornendo raccomandazioni e suggerimenti basati su protocolli e linee guida. Questo aiuta gli specialisti a prendere decisioni informate e a offrire una cura più precisa e personalizzata.

Esperienza del paziente migliorata
L’IA sta contribuendo a migliorare l’esperienza complessiva del paziente nell’ambito dell’ortodonzia. Le tecnologie basate sull’IA, come le app mobili e i chatbot, forniscono informazioni, rispondono alle domande e offrono supporto continuo ai pazienti durante tutto il percorso del trattamento.

La relazione tra intelligenza artificiale (IA) e ortodonzia sta diventando sempre più stretta e promettente, aprendo nuove prospettive nel campo dell’ortodonzia e migliorando la cura dei pazienti. L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando l’ortodonzia, consentendo diagnosi più accurate, piani di trattamento personalizzati e monitoraggio remoto dei pazienti. L’IA offre una serie di vantaggi che migliorano l’esperienza del paziente e supportano gli ortodontisti nel fornire cure più efficaci.

Tuttavia, è importante sottolineare che l’IA impara e migliora se i dati forniti sono selezionati da un’intelligenza umana con capacità critiche e che si basano sull’evidenza scientifica. Altrimenti, nel settore diagnostico, potrebbe verificarsi un rischio di errore ripetuto e difficilmente intercettabile. In generale, l’IA è il comportamento di entità non biologiche che percepiscono, imparano o reagiscono ad ambienti complessi. L’intelligenza artificiale non è uno strumento computazionale che imita necessariamente il funzionamento del cervello umano; piuttosto, è un insieme di strumenti per il problem solving, ognuno con le proprie regole specifiche.

L’apporto dell’IA consente tempi rapidi, efficienza e precisione nell’acquisizione dell’analisi e della relativa diagnosi, consentendo all’ortodontista di non perdere di vista l’importanza dell’inquadramento nosologico globale del paziente prima di procedere con un trattamento ortodontico. L’IA è un alleato che non deve sostituirsi alla nostra capacità di elaborare un piano di trattamento customizzato sulle esigenze e sulle caratteristiche dei nostri pazienti. Se è vero che acquisire dati sempre più accurati e in modo veloce ci consente di essere più efficienti e di aumentare la redditività del nostro lavoro, non va dimenticato che la lettura critica delle elaborazioni eseguite con l’IA è un passaggio che non deve essere bypassato dal clinico. La responsabilità deontologica della scelta del trattamento e la cura nel seguire il percorso ortodontico e la verifica dei risultati ottenuti non possono essere delegate a uno strumento digitale.

Il paziente, da parte sua, deve essere consapevole che il clinico si avvale di tecnologie avanzate ma deve essere in grado di gestirle e utilizzarle al meglio e che non è sempre vero che il computer sostituisce l’attività del cervello e la sensibilità proprie dell’essere umano, che si arricchiscono anch’esse di informazioni che arrivano con lo studio e la dedizione verso la conoscenza. La efficienza e la velocità sono alleati preziosi per il clinico che sempre di più ha bisogno di stabilire con il paziente una relazione che dimostri come l’operatore sanitario riesce a stare al passo con i tempi e allo stesso tempo sa che non deve rinunciare a mantenere standard di scienza e coscienza durante il suo operato.


Immagine di copertina by rawpixel.com - Freepik

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