ATTUALITÀ
22 maggio 2023

Ombre e luci dell’Expodental 2023, tra tragedie romagnole e futuro

Patrizia Biancucci

Quest’anno, raccontando di Expodental Meeting 2023 a Rimini, non si può non parlare della tragedia che ha colpito i nostri connazionali in Romagna. Anche l’algida Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea, mentre aumenta i tassi di interessi in Europa fino al 3,75%, in un'intervista al TG1 ha trovato parole dense di umanità «Tutta la mia solidarietà per quanto sta succedendo in Emilia Romagna, sono eventi devastanti e terribili per il Paese. Spero davvero che la situazione migliori e porgo le mie condoglianze a quanti stanno soffrendo».

Eppure per chi come me ha visto con i propri occhi le esondazioni, l’autostrada bloccata tra Bologna e Cesena, le strade alternative tra un paese allagato e la gente che guardava impotente, le lunghe code, le fermate obbligatorie durate ore, le notizie che non arrivavano agli automobilisti diretti a Rimini, l’incertezza di poter riprendere un percorso attraversato dall’acqua continuamente straripante dai fiumi, insomma per chi ha partecipato a questa feroce intemperie rimanendo nell’abitacolo della propria automobile, la domanda nasceva spontanea “ma visto che hanno annullato la Formula 1, non potevano annullare anche Expodental?”.
Partita da Torino mercoledì alle 8.30 e arrivata in modo quantomeno rocambolesco a Rimini a mezzanotte, me lo sono chiesta di nuovo giovedì notando la scarsissima affluenza dei visitatori. Ma guardandomi intorno, in questo spazio infinito di Rimini Fiera, farcito di enormi stand aziendali, ho capito che “show must go on” altrimenti i danni economici per l’UNIDI e per tutto il comparto sarebbero stati peggiori. Nei miei spostamenti spesso senza meta, ho avuto il piacere di ritrovare tanti amici e colleghi che non vedevo da tempo, come gli Amici di Brugg, Alberto De Chiesa e Giorgio Tessore pronti a rilanciare la gloriosa associazione.

Ho finalmente conosciuto i miei editori di Dental Tribune International, l’owner Torsten Oemus e il general manager Lars Hoffmann, tedeschi affabili e contenti di stare in Italia. Rivisto dopo un paio d’anni e con mia grande meraviglia il mio amico Eitan Mijiritsky, volato da Tel Aviv, che ha fatto una brillante relazione per Andi Esteri presentando successi e insuccessi dell’implanto-protesi full arch.

Sono rimasta molto impressionata dall’Analisi congiunturale 2023 su 2022 del Centro Studi ANDI, utile a conoscere la popolazione odontoiatrica, la sue attuali criticità, il cambiamento delle modalità di lavoro, lo sguardo al futuro dei dentisti italiani, sempre più pensionati attivi, giovani orientati verso collaborazioni e consulenze, una categoria con un trend femminile, il presidente nazionale Carlo Ghirlanda che non finirà mai di meravigliarmi per il suo sguardo trasversale e la sua abilità politica, sempre con l’obiettivo di guidare, sostenere e proteggere i suoi soci, ma anche tutto il mondo odontoiatrico. Non da meno il Convegno CAO Nazionale focalizzato su argomenti di estrema importanza clinica, radioprotezione (Stefano Almini), marketing etico (Antonio Pelliccia), dispositivi medici (Linda Sanin), con la sapiente e simpatica regìa del presidente Raffaele Iandolo.

Sabato mattina non potevo mancare al convegno SUSO, tutto sulla Teleodontoiatria con tre relatori autorevoli, Gianvito Chiarello (presidente nazionale SUSO) e Pietro di Michele (past president), Luca Levrini (presidente corso di Laurea in Igiene Dentale a Como), Antonio Pelliccia (economista esperto di odontoiatria).

In questa insolita e drammatica occasione, devo dire che sono stata orgogliosa di appartenere a un mondo in cui tutti si danno da fare, a cominciare da tanti miei colleghi che, malgrado le enormi difficoltà di spostamento, sono stati determinati a partecipare all’evento, ai workshop, ai convegni, agli incontri che in questi casi ci fanno sentire più uniti. In molti hanno capito che il mercato odontoiatrico risente di profondi cambiamenti che rischiano di escludere chi non sta al passo con i tempi, a cominciare dal digitale che ormai deve far parte della nostra pratica quotidiana, perché i pazienti sono diversi dagli anni passati, sono più consapevoli, si aspettano una relazione medico-paziente non più paternalistica (me l’ha detto il dottore) ma interattiva (dottore vorrei…), certamente mediata da dr. Internet ma comunque “narrativa” e che richiede al medico dentista una buona conoscenza dello storytelling condito dalle tecnologie digitali che piacciono tanto. In questo senso è proprio la teleodontoiatria che, oltre a facilitarci il lavoro, ci pone in contatto virtuale con il paziente e ci fa recuperare un rapporto fatto di informazione, visualizzazione su schermo, partecipazione al percorso terapeutico, condivisione delle criticità. Io credo molto nell’aiuto dell’Intelligenza Artificiale, ma non dimentico che il medico sono io, la diagnosi spetta a me, decido io il piano di terapia e utilizzo la nuove tecnologie con l’obiettivo di un vero welfare, sia mio sia dei miei pazienti.

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