ATTUALITÀ
28 luglio 2023

Rischi e complicanze legate al trattamento sbiancante

Istituto Stomatologico Toscano

Il Comitato Scientifico dell’Associazione Dentale Americana (ADA) ha definito lo sbiancamento dentale come uno dei trattamenti cosmetici più conservativi per il sorriso di una persona. Tuttavia, l’ADA ha ribadito che il trattamento non è privo di rischi e di complicanze e per tali motivi si raccomanda sempre un esame dentale professionale pre-trattamento per stabilire l’idoneità al trattamento da parte del paziente. L’efficacia dei trattamenti sbiancanti è legata principalmente a due variabili: la concentrazione di PI rilasciato dal prodotto sbiancante e il tempo di esposizione continuativo sul dente.

Purtroppo anche l’aggressività del trattamento sbiancante è legata a queste due variabili, e per quanto evoluto, nessun trattamento sbiancante sfugge a questo. Per tali motivi è importante nella scelta di un prodotto valutare sempre queste due variabili. Un’altra variabile è il pH del gel sbiancante; ad un pH neutro il perossido in gel diventa altamente instabile e tende a liquefarsi liberando ossigeno, per tali motivi il gel si presenta in una formulazione lievemente acida per stabilizzare il perossido. L’utilizzo di un pH troppo acido può causare la mordenzatura dello smalto rendendolo più fragile e demineralizzato.

L’ipersensibilità dentale durante lo sbiancamento è la reazione avversa più comunemente riportata. è dovuta principalmente all’infiltrazione del PI liquido nelle microfratture dello smalto e nei bordi incisali abrasi e varia tra il 18% al 78%, a seconda la tipologia di sbiancamento domiciliare o in-office. Le osservazioni cliniche concludono che questa sensibilità è transitoria, senza effetti a lungo termine. Un altro frequente effetto indesiderato è rappresentato dall’irritazione gengivale a causa dell’azione caustica del perossido di idrogeno a contatto con i tessuti molli della cavità orale. L’elevata concentrazione del PI (fino al 40%) contenuto negli sbiancanti in-office può facilmente produrre ustioni dei tessuti molli per la penetrazione accidentale del prodotto al di sotto della barriera gengivale, rendendo il tessuto di colore bianco. Le irritazioni gengivali possono essere causate anche con gel a basse concentrazioni di PI se i tempi di contatto con le mucose orali sono prolungati. In generale, queste ustioni tissutali sono reversibili senza conseguenze a lungo termine se l’esposizione al materiale sbiancante è limitata nel tempo e nella quantità. La reidratazione del tessuto e l’applicazione di un unguento antisettico e lenitivo restituiscono rapidamente il colore al tessuto.

Pertanto, è molto importante proteggere bene i tessuti molli nello sbiancamento in-office e spiegare bene al paziente durante il trattamento domiciliare di rimuovere con cura l’eccesso di gel che fuoriesce dalla mascherina. La Sindrome algico disfunzionale dell’ATM si può verificare a causa dell’apertura della bocca, per un tempo prolungato, durante la seduta di sbiancamento in-office. Per quanto riguarda gli effetti sistemici dei prodotti sbiancanti, in letteratura sono stati riportati rari casi di tossicità acuta sistemica, in caso di ingestione accidentale di grandi quantità di perossido di idrogeno. Vi è più preoccupazione per i possibili effetti negativi degli agenti sbiancanti di uso domiciliare, sebbene le loro concentrazioni siano molto inferiori a quelle degli agenti sbiancanti in-office, poiché questi ultimi sono supervisionati dal clinico. Occasionalmente, i pazienti durante il trattamento domiciliare hanno segnalato irritazione della mucosa gastrointestinale con crampi addominali e anche disorientamento sensoriale. Tuttavia, la maggior parte dei report in letteratura hanno concluso che l’uso di basse concentrazioni di perossido di idrogeno nello sbiancamento dentale è da considerarsi sicuro.

Numerosi studi in letteratura hanno studiato gli effetti dello sbiancamento dentale con PI o PC sulla struttura del dente, ma esistono a tutt’oggi parecchie controversie riguardo gli effetti dei principi attivi sulle proprietà fisiche dello smalto e della dentina. Uno studio recente condotto da Smidt et al. ha valutato le implicazioni morfologiche, meccaniche e chimiche di tre agenti sbiancanti domiciliari con PC sullo smalto umano. I risultati dello studio hanno concluso di non aver rilevato cambiamenti meccanici, morfologici o chimici dopo lo sbiancamento con uno qualsiasi dei tre diversi agenti di PC, e questo può essere attribuito agli effetti protettivi della saliva, che forniva diluizione, capacità tampone e una riserva di ioni Ca e P utili nel processo di remineralizzazione dei denti. In letteratura sono stati studiati anche gli effetti sulla durezza superficiale dello smalto e resistenza all’usura dopo lo sbiancamento dentale con risultati molto discordanti e controversi. Alcuni studi non hanno mostrato effetti, mentre altri hanno mostrato diminuzioni significative in durezza e resistenza alla frattura. L’Over Bleaching è una condizione che si manifesta a livello strutturale e clinico con una maggiore porosità dello smalto, fino alla possibile perdita di sostanza dura del dente, aumento della sensibilità con possibile iperemia pulpare che in casi estremi può portare alla devitalizzazione del dente.

Lo sbiancamento dentale causa una riduzione temporanea dell’adesione delle resine composite, per cui si consiglia di rinviare eventuali restauri per almeno un paio di settimane dopo il trattamento. Un altro aspetto da valutare è la corrosione dello strato superficiale delle otturazioni in amalgama di argento a contatto con il PI o il PC con possibile rilascio di ioni d’argento e mercurio. In questi casi sarebbe opportuno evitare il trattamento domiciliare nei pazienti che presentano otturazioni in amalgama e preferire i trattamenti in-office in quanto il posizionamento del gel è più controllato, in alternativa si può procedere alla sostituzione delle otturazioni prima di procedere al trattamento. Per la corretta riuscita dello sbiancamento dentale è importante spiegare al paziente che la ricerca del “sorriso perfetto” non si può fermare ai soli denti in quanto il sorriso è un insieme di più elementi: denti, gengive, labbra. A volte per soddisfare le esigenze estetiche del paziente è necessario intervenire su tutte e tre le componenti per armonizzarle tra loro. Il successo del trattamento non è soltanto legato a una diminuzione del croma in termini di scala, ma anche alla soddisfazione delle aspettative del paziente valutando tre aspetti: risultato, tempo a disposizione e spesa.

I contenuti sono un estratto del libro "La salute della bocca nell'era del microbioma", edito da Tueor Servizi.

 

Immagine di copertina by wavebreakmedia_micro - Freepik

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