ATTUALITÀ
28 ottobre 2024

Innovazioni nella gestione odontoiatrica dei pazienti con bisogni speciali: approcci personalizzati e tecnologie assistive

Gianluca Russo*, Dott.ssa Thea Caltabiano**

I pazienti con bisogni speciali includono individui con disabilità fisiche, intellettive, sensoriali, malattie croniche o condizioni mediche che richiedono un approccio individualizzato durante le cure dentali. La gestione e la cura di questi pazienti è una complessa ma imprescindibile sfida che richiede competenze cliniche avanzate, ma anche pazienza, sensibilità, problem solving in termini d’adozione di tecniche ed azioni personalizzate per ogni specifico paziente.

Questo articolo esamina gli approcci individualizzati creati con il supporto delle principali innovazioni e tecnologie assistive nella gestione dei pazienti con bisogni speciali. L’approccio personalizzato si basa sulla comprensione delle singole esigenze di ogni paziente adattando le tecniche e le terapie ad ogni caso specifico.

Il metodo “RAPIZZA” viene applicato per gestire efficacemente le cure odontoiatriche focalizzandosi sull’adattamento dell’approccio terapeutico più adatto e che sia in grado di minimizzare stress e disagi al paziente. L’accoglienza è un momento cruciale in cui ogni paziente deve essere trattato come un individuo unico che merita un’attenzione personalizzata in cui l’odontoiatra, l’igienista dentale e tutto il team odontoiatrico si prendono cura di creare un ambiente sicuro, sereno e accogliente.

Durante la valutazione iniziale, la storia medica del paziente viene esaminata attentamente con un approccio multidisciplinare, determinando una visione olistica. Si crea una rete di collaborazione tra diverse figure professionali che si occupano della sua salute. In pedodonzia, la prima esperienza odontoiatrica è importante per plasmare l’atteggiamento del bambino nei confronti dell’igienista dentale: determinare dei livelli di comunicazione è la chiave per sviluppare un rapporto empatico e di collaborazione, privandosi di decidere mediante schemi predeterminati la potenziale collaborazione dei pazienti poiché essa può fluttuare da una totale collaborazione ad una forma di non collaborazione, diventa così imprescindibile avvalersi della presenza di un’assistente e/o caregiver.

Nel percorso accoglienza si attua un approccio chiamato pedagogia speciale che vede il paziente attraverso una prospettiva “romantica”. La preparazione del paziente include, se necessario, fare familiarizzare con l’ambiente odontoiatrico la persona assistita, organizzando una visita preliminare dello studio dentistico (qualora non fosse possibile organizzarla è possibile affidarsi alla telemedicina) e la spiegazione delle procedure in modo semplice e comprensibile.

Una tecnica comunicativa utilizzata tradizionalmente in odontoiatria è la “Tell, Show, Do” che modificata introducendo l’aiuto della tecnologia si trasforma in “ Tell- Show-Do-Play” con l’utilizzo ad esempio di tablet con app specifiche che simulano le pratiche odontoiatriche e giochi di ruolo del dentista. Questo approccio aggiunge un elemento di gioco che può essere introdotto precedentemente alla visita per ridurre l’ansia e aumenta la compliance, rendendo l’esperienza più piacevole e meno stressante, inoltre rende la comunicazione più efficace anche con il familiare o caregiver. Difatti, la comunicazione, inclusa non verbale, rappresenta una sfida e determina l’abilità dell’operatore nel corretto approccio con il paziente. Utilizzare un linguaggio semplice e chiaro, supportato anche da altri ausili come immagini e modelli può migliorare il grado di comprensione.

Lo svolgimento della prestazione odontoiatrica deve essere eseguito con una tecnica di comunicazione chiamata “tender loving care”, termine anglosassone con la quale s’intende saper curare con fermezza e chiarezza di obiettivi. Il professionista deve possedere dei requisiti personali per instaurare un rapporto di fiducia, mantenere un elevato livello di precisione e attenzione ai dettagli quali: calma, pazienza, sensibilità, allegria e rispetto della dignità del disabile. L’adattamento ambientale deve essere adottato per ridurre l’ansia del paziente. L’uso di luci soffuse, musica rilassante, peluche possono rendere l’esperienza più confortevole. L’uso di tecniche Assistive e modifiche ambientali hanno un impatto significativo sull’efficacia delle cure, comfort e sicurezza dei pazienti con bisogni speciali.

Ogni paziente ha bisogni specifici diversi e va inquadrato anche in base al livello di collaborazione quindi è fondamentale creare dei protocolli personalizzati e non standardizzare l’approccio per garantire un’assistenza efficace e rispettosa delle peculiarità di ciascun individuo. La collaborazione può essere influenzata dal vissuto personale, familiare e dal contesto sociale in cui vive. Secondo queste considerazioni si possono distinguere: paziente con collaborazione attiva e cosciente, collaborazione passiva e semi cosciente, paziente non collaborante. Il paziente con collaborazione attiva e cosciente è colui che si sottopone volontariamente alle cure collaborando attivamente; il paziente con collaborazione passiva, nonostante l’incapacità nel collaborare, accetta l’aiuto di un’assistente che lo guidi. Il paziente con collaborazione passiva o semi cosciente può essere curato se assistito da un operatore che gli regga il capo e ne tenga fermo il corpo; infine, il paziente non collaborante è colui che, nonostante tutti i tentativi per attuare le cure odontoiatriche, non riesce a controllare l’emozioni, è fondamentale per la finalità del trattamento saper gestirli con empatia e pazienza e attraverso l’aiuto di un’ ASO specializzata e caregiver. Il coinvolgimento di quest’ultimi è essenziale per il successo del trattamento, devono essere informati sulle fasi dei trattamenti odontoiatrici e su come possono supportare il paziente durante e dopo le cure.

I caregivers svolgono un ruolo fondamentale nel supporto dei pazienti disabili soprattutto quando si tratta di salute orale, la loro assistenza facilita l’accesso alle cure odontoiatriche ma è anche essenziale rinforzare il valore della prevenzione delle malattie dentali. La formazione e la consapevolezza dei caregivers sulle pratiche preventive sono essenziali per prevenire le malattie dentali con conseguente dolore, migliorando così la qualità di vita del paziente. Il 49,1% delle persone con disabilità (o i loro caregiver nei casi in cui il paziente non è stato in grado di rispondere) dichiara di recarsi raramente o mai nello studio dentistico. Inoltre, quando si recano, è principalmente per le emergenze. Ciò illustra l’importanza della formazione dei caregivers e dell’attuazione del follow-up.

L’uso delle tecnologie assistive, come l’anestesia generale e la sedazione, può facilitare il trattamento di questi pazienti. Il supporto della sedazione cosciente e anestesia, per i pazienti non collaboranti dev’essere una scelta fatta dopo le dovute accurate valutazioni per garantire la massima sicurezza. Tra le altre tecnologie assistive in odontoiatria per i pazienti special needs, s’includono anche le attrezzature specializzate come le poltrone odontoiatriche per ospitare i pazienti con mobilità limitata, l’uso di tecnologie miniinvasive come l’utilizzo dell’ozono DTA o l’utilizzo del laser odontoiatrico conservano numerosi vantaggi nell’applicazione delle cure dei pazienti con bisogni speciali: aumentando la precisione e riducendo i tempi di recupero. Va considerato inoltre, un altro aspetto dell’utilizzo delle tecnologie che riguarda la potenziale barriera che si potrebbe creare tra l’operatore e il paziente; affinché l’interazione umana resti alla base dell’assistenza sanitaria, è importante che tutti gli operatori sanitari mantengano un equilibrio tra l’utilizzo delle tecnologie e “l’approccio” umano.

La combinazione di tecniche di comunicazioni efficaci, supporto emotivo, formazione continua del personale, tecniche assistive utilizzate nelle diverse pratiche cliniche possono migliorare l’esperienza del paziente e rendere le sedute odontoiatriche efficienti, promuovendo un ambiente inclusivo all’interno della pratica clinica odontoiatrica.

Bibliografia

  • Radhakrishna S, Srinivasan I, Setty JV, D R MK, Melwani A, Hegde KM. Comparison of three behavior modification techniques for management of anxious children aged 4-8 years. J Dent Anesth Pain Med. 2019 Feb;19(1):29-36. doi: 10.17245/jdapm.2019.19.1.29. Epub 2019 Feb 28. PMID: 30859131; PMCID: PMC6405344.
  • Il viaggio dell’acqua – Centro Studi Maria Silvia Rapizza.
  • D'Addazio G, Santilli M, Sinjari B, Xhajanka E, Rexhepi I, Mangifesta R, Caputi S. Access to Dental Care-A Survey from Dentists, People with Disabilities and Caregivers. Int J Environ Res Public Health. 2021 Feb 6;18(4):1556. doi: 10.3390/ijerph18041556. PMID: 33562099; PMCID: PMC7915372.
  • Il filo di Arianna – Provincia Autonoma di Trento – Centro Studi Maria Silvia Rapizza 1999.
  • Art. Cura dei pazienti con disabilità a cura di Kathryn Ragalis, RDH, MS, DMD 2006.
  • GUIDA PER IGIENISTI DENTALI - Fondazione SUNSTAR Supporto alla scelta di una terapia personalizzata per il paziente NON TUTTI I PAZIENTI SONO UGUALI.
  • I quaderni del Ficcanaso – IC Leopardi di Calcinelli – Saltara (PU) anno scolastico 2000-2001.
  • Manuale di Odontoiatri Speciale - SIOH Edizione Edra 2019.
Advertising
Advertising
Advertising
Advertising
Advertising