ATTUALITÀ
18 maggio 2023

Prospettive dell’intelligenza artificiale nell’indicazione alla bonifica dentaria e non solo

Prof. Dario Betti

Uno dei più controversi argomenti di discussione in ambito di Odontoiatria Legale è l’indicazione ad estrarre elementi dentari in condizioni subottimali, con il fine di realizzare una riabilitazione implanto-protesica efficiente, alla quale spesso si oppone l’obiezione a favore del mantenimento dei medesimi denti, previo espletamento di manovre orientate in senso conservativo.

L’avvento della Intelligenza Artificiale ha ampliato gli orizzonti dell’elaborazione automatizzata a fini diagnostici di elementi biologici, raccolti attraverso sistemi di acquisizione “addestrati” a recepirli (machine learning), con lo scopo di facilitare l’attività medica, rendendo più veloci e potenzialmente sottraendole a fattori soggettivi (stanchezza, suggestione, limiti sensoriali, possibili lacune culturali) l’apprezzamento di diverse definizioni diagnostiche derivabili dall’osservazione di un caso clinico. I limiti di affidabilità di un sistema basato sulla IA sono ragionevolmente quelli dell’inserimento da parte dell’operatore umano dei dati e dei modelli comportamentali (algoritmi di esecuzione) nell’apprendimento del sistema; tenendo presente che alcuni sistemi evoluti sono in grado di elaborare autonomamente algoritmi operativi più efficienti di quelli originalmente somministrati.

La raccolta dei dati analogici, grazie a tecniche di acquisizione sempre più evolute che permettono di rilevare quantità di informazioni che superano quantitativamente la capacità discriminativa umana, è invece alla portata dei sistemi “esperti” con una precisione indubbiamente utile ad evitare errori percettivi nella valutazione dei parametri oggetto di esame. Uno dei campi nei quali trova valida applicazione l’impiego di sistemi di IA è la diagnostica per Immagini, in questa sede di interesse, quella dentaria, radiologica tradizionale o metodiche di acquisizione di diverso livello tecnico, proprio in funzione dell’elevata potenza di analisi dei dati per i quali studi recenti hanno evidenziato un’affidabilità elevata (specificità 0,98 e sensibilità 0,89) (*).

Naturalmente, per una corretta implementazione di supporto diagnostico (la diagnosi rimane e rimarrà comunque atto medico esclusivo, con tutti i risvolti di responsabilità correlati) dovranno essere forniti ai sistemi intelligenti anche dati clinici rilevati manualmente dall’operatore umano, anche se con l’ausilio di attrezzature computerizzate (sonde parodontali a registrazione elettronica) e fotograficamente (telecamere endorali). È auspicabile, ad un certo momento del processo conoscitivo, che il sistema di supporto possa fornire percentuali indicative di correttezza (adeguatezza) diagnostica a conferma o meno dell’impressione originale del medico dentista al quale rimarrà comunque l’onere decisionale, peraltro in vari modi avallato dal sistema, che nella pratica proporrà una sorta di linea guida, lo scostamento dal quale potrà in ogni caso essere giustificato, ancorché in maniera resa ragionevolmente più impegnativa dal confronto con i risultati suggeriti dal sistema esperto.

A questo punto subentra una fase insostituibile da qualsiasi sistema di IA: il momento della relazione informativa al paziente destinatario dell’intervento. Nei confronti del destinatario delle cure il medico, per quanto utilizzando ed esponendo personalmente le indicazioni pur derivate dall’elaborazione avanzata dei dati, dovrà ricorrere ad un fattore esclusivamente umano, ispirato ai principi fondamentali di etica medica, in particolare quello della beneficialità.

Quest’ultimo impone, soprattutto nei casi più impegnativi, al di là delle considerazioni scientifiche più avanzate e delle capacità tecniche dell’operatore (in questi casi potrà anche essere pacificamente sostenuto da robotica avanzata), il rispetto del più autentico bilancio costi/benefici nell’interesse esclusivo del paziente del quale dovranno essere comprese le reali aspettative e, in un confronto ispirato alla migliore etica, riconoscere il percorso di cura più aderente al profilo umano del destinatario.

 

(*) “Artificial Intelligence: A New Diagnostic Software in Dentistry: A Preliminary Performance Diagnostic Study”. Francesca De Angelis, Nicola Pranno, Alessio Franchina, Stefano Di Carlo, Edoardo Brauner, Agnese Ferri, Gerardo Pellegrino, Emma Grecchi, Funda Goker, Luigi Vito Stefanelli. Int J Environ Res Public Health. 2022 Feb 2;19(3):1728.

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