CONSULENTE DI ORGANIZZAZIONE
22 ottobre 2025

Tecnologia ed Intelligenza Artificiale: serve un equilibrio tra esigenze del proprio studio e il contesto sociale dei pazienti

Patrizia Gatto

Nel corso del congresso DS World, organizzato da Dentsply Sirona a Riccione a settembre, abbiamo avuto il piacere di intervistare il Dott. Michele Rossini, che ha concluso brillantemente la sessione plenaria del venerdì con la sua relazione. Una presentazione che ci ha colpito per l’approccio innovativo, decisamente diverso rispetto agli schemi tradizionali.

Dottor Rossini, durante la sua relazione ha detto: “Non dobbiamo occuparci solo della persona, ma del contesto”. Cosa intende?
È un concetto che ho mutuato dal marketing: a volte il contenitore è più importante del contenuto. Non è esattamente il caso della nostra professione, ma ci avviciniamo. Siamo abituati a un approccio one-to-one, a lavorare direttamente col paziente. Oggi però ci troviamo a dover comunicare e influenzare non un singolo, ma centinaia o migliaia di pazienti. Questo cambia completamente le regole del gioco. Per questo dobbiamo imparare a comprendere e gestire il “contesto”: l’insieme dei pazienti, della comunità, delle dinamiche collettive.

Lei ha fatto un’interessante distinzione tra invenzione e applicazione.
Sì, ho iniziato a utilizzare l’impronta digitale nel 2007, in un periodo in cui erano ancora più numerose le cose che non si potevano fare rispetto a quelle che si potevano fare. Il problema non era la tecnologia in sé, ma il fatto che nessuno l’aveva ancora applicata davvero nella pratica quotidiana. Abbiamo iniziato a esplorarla, a provarla, a scoprire utilizzi non previsti nemmeno dai produttori. Questo vale in generale: oggi abbiamo più risposte tecnologiche di quanti problemi abbiamo effettivamente formulato. Il vero valore della tecnologia emerge solo quando troviamo l’applicazione utile per noi.

Lei ha parlato delle 4 domande fondamentali da porsi nell’adozione della tecnologia in studio. Quali sono?
Posso andare avanti da solo? La digitalizzazione spesso viene vista come sostitutiva delle persone. Ma non si va da soli. Con la digitalizzazione non si lascia indietro nessuno. La tecnologia è utile? Non per il fatto di esistere, ma se trova un’applicazione concreta nel nostro studio. È sostenibile? Non solo economicamente, ma in termini di tempo, formazione, carico mentale. Non dobbiamo comprare tecnologia e poi chiederci cosa farne. Partiamo dallo scopo e poi scegliamo la tecnologia adatta. Dove ci porterà? Questa è quasi provocatoria. In un mondo che cambia così in fretta, è impossibile prevederlo. Ma possiamo prepararci a gestire il cambiamento.

Ha menzionato tre tipi di competenze: operative, informazionali e strategiche.
Un tempo tutto partiva dal libretto di istruzioni. Oggi le app non hanno istruzioni: le impari usandole. Questo accesso diretto è necessario ma non basta. Dobbiamo capire perché una tecnologia è utile per il nostro obiettivo aziendale. Il livello più alto è l’impatto sociale: la tecnologia deve migliorare la vita dei pazienti. Serve consapevolezza del contesto in cui lo studio opera.

Il tasso di fallimento della digitalizzazione è altissimo, ma la tecnologia funziona. Dov’è il problema?
La tecnologia funziona, sì, ma spesso fallisce l’utilizzatore. Il problema è umano. La digitalizzazione non può essere calata dall’alto come imposizione. Va “venduta” al team, nel senso buono del termine: far comprendere i benefici. Molti falliscono perché tornano il lunedì carichi di entusiasmo e vogliono rivoluzionare tutto. Ma senza un percorso condiviso, il progetto è destinato a fallire.

Cosa intende per “mindset digitale”?
È la capacità di adattarsi e accogliere il cambiamento portato dalla tecnologia. Non si tratta di essere più o meno bravi, ma di essere pronti a modificare il proprio modo di lavorare. Viviamo in un’epoca destrutturata, in continua evoluzione. Il mindset digitale significa stare bene in questo cambiamento. E la buona notizia è che si può allenare. Serve una mappatura dei diversi mindset nel team e un percorso formativo personalizzato.

Lei ha parlato di “intelligenza artificiale democratica”. In che senso?
Proprio come le icone e il mouse hanno reso accessibile l’informatica a tutti, oggi l’IA è accessibile a chiunque sappia farsi le domande giuste. Non servono più competenze tecniche avanzate. Basta avere curiosità e capacità critica. È una rivoluzione culturale: non servono titoli, ma domande intelligenti per ottenere risposte utili.

La piattaforma DS Core è uno strumento che può semplificare la gestione della tecnologia in studio?
Assolutamente sì. All’inizio sembrava “solo” un altro cloud. Ma non si tratta dell’invenzione in sé, bensì della sua applicazione. Un esempio: una giovane collaboratrice, senza esperienza specifica su DS Core, in un pomeriggio è riuscita a connettere tutti i dispositivi dello studio e a immaginare nuove soluzioni operative. Questo è il potere dell’applicazione. DS Core diventerà indispensabile, anche perché abbiamo bisogno di un luogo per archiviare e organizzare l’enorme mole di dati che generiamo: foto, 3D, documenti, tabelle… Il passo successivo? Un assistente digitale che ci aiuti a navigare e utilizzare questi dati.

Chiudiamo con un riferimento ad Ippocrate. Dall’evidence-based medicine, oggi parliamo di intelligenza artificiale. È una medicina non più evidente?
Quando l’ho realizzato, ci ho riflettuto a lungo. Siamo cresciuti con la medicina basata sull’evidenza: dati scientifici, ricerca, fatti oggettivi. Oggi ci troviamo di fronte a una mole di dati che il nostro cervello fatica a processare, ma che l’intelligenza artificiale gestisce facilmente. Dobbiamo accettare che ciò che per noi non è evidente possa invece essere utile e valido se lo è per l’IA. È un cambio di paradigma, ma se aiuta i nostri pazienti, va abbracciato.

Ringraziamo il dottor Michele Rossini per questa conversazione così ricca di spunti. Ci saranno sicuramente altri approfondimenti.

Immagine Dott. Michele Rossini.

Advertising
Advertising
Advertising
Advertising
Advertising

 

Copyright © 2025 management odontoiatrico Tutti i diritti riservati - P. Iva 09954760014
CREDITI