CONSULENTE DI ORGANIZZAZIONE
30 aprile 2021

Intervista a Rossella Abbondanza, presidente IDEA

Patrizia Biancucci

Sig.ra Abbondanza, lei è socia fondatrice e presidente 2016-2022 di IDEA (Italian Dental Assistant) e, con un ruolo di primo piano nel qualificare e valorizzare il ruolo dell’assistente di studio odontoiatrico, ha notevolmente incrementato il numero dei soci. Da dove è partita e con quale mission?
Sono venuta a conoscenza dell’esistenza di alcune associazioni di categoria nel 2008, grazie alla iscrizione a Facebook, il social network che mi ha dato modo di incontrare un gruppo di ASO, prevalentemente lombarde, molto attive e preparate, che mi hanno indicato un percorso del tutto nuovo per me che, vivendo in Puglia, non ricevevo mai informazioni circa corsi o congressi a cui prendere parte.
Fino a quel momento ritenevo eccellente la mia formazione, avendo lavorato per moltissimi anni in uno studio odontoiatrico come assistente unica, capace di gestire con successo e appagamento totale l’intera attività. Ma poi, leggendo i forum dedicati agli ASO, dovetti ricredermi immediatamente perché ogni giorno ricevevo informazioni e concetti nuovi che mi facevano capire quanto fosse importante conoscere bene la finalità di ogni operazione che compivo quotidianamente.
Iniziai così a frequentare corsi, anche se all’epoca non erano obbligatori, spostandomi spesso al nord, e scoprii che vi era addirittura un percorso formativo riconosciuto dalla Regione Lombardia di ben 1000 ore, obbligatorio per le ASO che intendevano lavorare presso strutture pubbliche o accreditate.
Compresi che era arrivato il momento di avere un’Associazione di riferimento e scelsi IDEA, Italian Dental Assistant, perché la Fondatrice e allora Presidente in carica, Paola Barbera, mi conquistò con i suoi modi eleganti ed educati oltre alla grande esperienza e competenza. Mi piaceva lo stile dell’Associazione che rispecchiava molto la mia personalità ed apprezzai moltissimo l’accoglienza e lo spazio che IDEA offriva e continua ad offrire ai suoi associati.
Mi colpì molto la Mission dell’Associazione che si poneva come obiettivo quello di contribuire a valorizzare e tutelare la professionalità, la competenza, le aspettative e l’immagine della figura dell’Assistente di Studio Odontoiatrico, a vario titolo e a qualsiasi livello. Fu così che nel 2013 iniziai  a collaborare attivamente diventando ben preso Referente per la regione Puglia fino ad essere eletta, nel 2016, Presidente Nazionale. Da quel momento ho cercato di dare una mia impronta, di mettere a disposizione dei Soci tutte le mie acquisizioni professionali, studiando, coinvolgendo volontari motivati e capaci. Il team IDEA oggi conta 23 soci attivi con diverse competenze e tanta voglia di aiutare i colleghi ad affacciarsi nel mondo odontoiatrico, con l’adeguata preparazione e nel rispetto dell’etica professionale.
Dal 2016 ad oggi i soci sono triplicati, e questo grazie al prezioso supporto dei volontari ma anche grazie al DPCM del 6 aprile 2018 che ha finalmente riconosciuto il profilo ministeriale della nostra figura e stabilito l’obbligatorietà del conseguimento di una qualifica professionale attraverso un percorso formativo di 700 ore.


Ritiene che sia aumentata la consapevolezza dell’importanza di questa figura? Anche da parte degli Odontoiatri?
Certamente la categoria ha iniziato a comprendere la differenza tra una ASO formata e un semplice esecutore di fasi operative. Oggi l’ASO deve qualificarsi e acquisire, obbligatoriamente ogni anno, 10 ore di aggiornamento e la nostra Associazione eroga gratuitamente ai propri associati numerosissime ore di aggiornamento certificato, offrendo un’ importante opportunità per una categoria che non dispone di grandi risorse economiche. Gli Odontoiatri hanno iniziato ad apprezzare, all’interno del proprio team, la presenza di ASO capaci di risolvere con competenza e prontezza le problematiche che quotidianamente si presentano nello studio odontoiatrico. Richiedono sempre di più ASO che siano in grado di contribuire attivamente alla crescita dello studio odontoiatrico attraverso la capacità di comunicare, di organizzare, di informarsi ed informare, di portare in studio le proprie conoscenze, arricchendo così le potenzialità del team che cresce anche grazie allo scambio di informazioni ed alla condivisione degli obiettivi.
L’ASO sta diventando un supporto sempre più valido su cui contare e un collaboratore sempre più attivo per l’odontoiatra titolare di studio odontoiatrico. Se fino a pochi anni fa un operatore poteva lavorare senza una ASO, oggi è assolutamente anacronistico.


Pensa che gli attuali corsi per assistenti siano sufficienti alla formazione professionale oppure pensate di arrivare ad un vero e proprio percorso universitario?
Difficile immaginare cosa accadrà nei prossimi anni e, oggi più che mai con l’avvento dell’era digitale,  la società intera e il mondo del lavoro sono in piena fase evolutiva.
Possiamo però fare una previsione, basandoci su quello che abbiamo visto e vissuto fino ad oggi, rispetto agli studi odontoiatrici mono professionali destinati a una drastica riduzione. È sempre più raro infatti trovare uno studio in cui un odontoiatra operi in tutte le branche, mentre sono sempre più frequenti gli studi specialistici con tutte le branche dell’odontoiatria. È dunque logico pensare che anche le ASO, strettamente legate all’evoluzione della figura dell’odontoiatra, dovranno sviluppare competenze sempre più specialistiche.
Che tipo di figura sarà l’ASO del futuro? Non riesco ad immaginarlo ma, se diamo uno sguardo alle altre nazioni europee, le ASO sono riconosciute da diversi anni come figure professionali certificate per ogni branca, con percorsi formativi dedicati. Un percorso universitario potrebbe riguardare figure diverse da quelle attuali, dotate di una autonomia che non afferisce alla figura dell’ASO di oggi.


Sig.ra Abbondanza, lei parla spesso di “fare fronte comune”. Con chi? Contro cosa? Con quali progetti?
IDEA si prefigge da tempo un obiettivo ambizioso: diventare un riferimento importante per le ASO ma anche per gli Odontoiatri, sempre alla ricerca di personale capace di soddisfare le esigenze lavorative della propria attività, ed è per questo che siamo aperti al dialogo con tutte le categorie e le associazioni che desiderano operare con lo stesso obiettivo. Siamo convinti che il dialogo con i datori di lavoro debbano essere creati da entrambi, a volte basterebbe questo per proseguire un rapporto lavorativo senza dover abbandonare per estrema insoddisfazione. Cerchiamo di fare da tramite, esponendo costantemente le perplessità, i timori e le istanze che raccogliamo attraverso le testimonianze dei nostri Soci ma anche di tutta la categoria, disponibili a offrire risposte a chiunque ce lo richieda. Crediamo si debba fare fronte comune, tutti noi facenti parte del settore odontoiatrico, nel tentativo di contrastare l’illegalità, l’ignoranza, le fake news, l’indifferenza nei confronti dei risvolti umani che ogni relazione, anche professionale, deve assolutamente considerare.
Siamo al servizio di chiunque ritenga possa nascere qualcosa di costruttivo dalla concreta collaborazione.

Come spiega che questo lavoro sia quasi interamente femminile? Pensa che le donne siano più adatte per mansioni di supporto ai medici? Cosa secondo lei non attrae gli uomini?
Nella nostra categoria prevale la presenza delle donne, probabilmente un buon 90%, e una spiegazione potrebbe essere sicuramente quella del retaggio culturale, visto in passato si sceglieva l’ASO per la bella presenza più che per le specifiche capacità. Probabilmente una spiegazione valida ce la fornisce la scienza che ci rivela la differenza sostanziale tra il cervello dell’uomo e quello della donna: i maschi hanno più neuroni e le donne hanno un maggior numero di connessioni. Possiamo quindi affermare che l’uomo possiede un cervello basato su schemi razionali mentre la donna è più intuitiva: nell’uomo il funzionamento cerebrale è più rigido e sono più portati per le attività in cui è previsto l’impiego dei muscoli, l’analisi dello spazio e dell’orientamento, mentre nelle donne il cervello è più plastico, quindi più abili nel multitasking, oltre ad essere più intuitive, empatiche e più portate alla socializzazione. Le ASO devono possedere numerose soft skills e soprattutto essere buoni comunicatori. L’intuito poi, è la nostra specialità.

Advertising
Advertising
Advertising
Advertising
Advertising