FORMAZIONE
30 gennaio 2023

Il digitale: se ne parla tanto ma è ancora poco utilizzato… perché?

Tiziano Testori MD DDS MSc FICD

Il progresso delle tecnologie diagnostiche e dello sviluppo dei materiali di restauro ci impone inevitabilmente delle scelte importanti, scelte che riguardano come vogliamo svolgere la nostra professione, come vogliamo gestire il nostro studio, come vogliamo relazionarci con i nostri Pazienti.

La rivoluzione del Digitale è il casello della tangenziale che permette all’automobilista di lasciare la strada extraurbana per immettersi nell’autostrada. Ma non dobbiamo pensare che stiamo viaggiando verso il futuro, perché in realtà non stiamo facendo altro che realizzare un’idea antica, che fonda le sue basi nella filosofia greca e che ha trovato nei disegni anatomici di Leonardo, che canonizzò per primo la formula dentaria, la sua espressione grafica: la misurazione dell’Uomo, ossia la dimostrazione che l’Uomo è misura di tutte le cose. Digitale non vuol dire altro che “misurato” e di conseguenza un’Odontoiatria digitale è l’Odontoiatria a misura d’uomo, a misura di paziente, a misura della sua salute.

Il Digitale, quindi, è una scelta di come svolgere la nostra professione oggi e domani. Se non riflettiamo sulla portata significativa del termine “digitale”, e di conseguenza su tutte le implicazioni pratiche e concrete che questo comporta, non potremmo affrontare con spirito costruttivo uno dei dibattiti attuali che attiene alla natura della nostra professione.

Mi riferisco al poter o non poter considerare l’Odontoiatria una commodity, ossia un bene offerto senza differenziazione sul mercato, comodamente ottenibile, con una tale standardizzazione che è il mercato a stabilirne il “prezzo”. Può essere un tale bene “su misura d’uomo”? Si può prescindere dal percorso medico personalizzato, dal quadro anamnestico che per forza maggiore sarà sempre una storia a sé, dalla strategia clinica, dalla qualità della tecnica chirurgica, dal livello della formazione e dell’education, dall’alleanza terapeutica che lega medico e paziente, che sicuramente presenta un aspetto contrattualistico ma che non deve mai dimenticare la rilevanza deontologica? È la salute un bene indifferenziato?

Domanda cruciale in un momento storico in cui la crisi economica ha messo a dura prova la possibilità delle persone di potersi garantire anche la più semplice costante seduta di igiene orale. Stiamo parlando di salute, di prevenzione, di cura, non stiamo parlando di beni immagazzinabili e conservabili nel tempo. E la nostra professione, così come la nostra professionalità, deve caratterizzarsi nell’essere nello stesso tempo un bene di servizio e una prestazione di servizio ad un bene fondamentale per la vita delle persone.


Advertising
Advertising
Advertising
Advertising
Advertising