Dal Medioevo fino ai tempi
moderni, il tartaro è stato considerato la causa principale delle
malattie dentali, ossia carie, gengivite e parodontite. Successivamente,
si definì il «cemento infetto» quale fattore eziologico principale
della parodontite. Oggi, è generalmente accettata l’«ipotesi ecologica
della placca» di Marsh (2003)1, secondo la quale la disbiosi
dei batteri presenti nel biofilm e la reazione del sistema immunitario
dell’organismo determinano l’insorgenza e il decorso delle malattie, sia
dei tessuti duri dentali sia del tessuto molle che circonda il dente.
È auspicabile che il progresso scientifico e tecnologico degli ultimi
decenni si rifletta anche nel protocollo di trattamento per il
mantenimento della salute della sostanza dentale dura e dei tessuti
molli, nella terapia non chirurgica della parodontite e nella terapia di
mantenimento. Una profilassi adeguata deve basarsi sulle cause della
malattia. Il progresso tecnico deve quindi essere strettamente correlato
alle nuove scoperte scientifiche. In passato, per la rimozione del
tartaro e della placca (biofilm) è prevalso l’uso di strumenti manuali,
che determinavano e determinano tuttora un’inutile perdita di sostanza
dentale e danni ai tessuti molli. Oggi, oltre all’efficace gestione del
biofilm, assume una posizione centrale la conservazione della sostanza
dentale e il comfort del paziente e dell’operatore.
La Guided Biofilm Therapy®, o GBT, (EMS Nyon, Svizzera) permette di
soddisfare le odierne esigenze con una procedura chiaramente definita e
con gli strumenti adeguati. È importante attenersi a questa procedura
sistematica, poiché semplifica la seduta di profilassi sia per il
paziente che per l’operatore2.
Lo scopo di questo articolo è quello di rispondere alle domande più
frequenti, consentendo in tal modo un trattamento efficace e atraumatico
per i tessuti dentali e i tessuti molli (Fig. 1).
Fig. 1 - La Guided Biofilm Therapy (GBT) semplifica la routine quotidiana grazie a una procedura chiaramente definita.
Fase 1 della GBT: Diagnosi e controllo delle infezioni
Controllo delle infezioni
Per quale motivo?
Per la protezione e la sicurezza del dentista, del team e dei pazienti
dal rischio di trasmissione di infezioni. Quasi tutti i trattamenti
dentali generano aerosol. Tra questi, anche i moderni dispositivi quali
lo strumento PIEZON® PS, AIRFLOW®e la polvere AIRFLOW® PLUS.
Che cosa? In che modo?
Il risciacquo con un agente antimicrobico prima del trattamento riduce
il numero di microrganismi rilasciati dal paziente sotto forma di
aerosol, che possono contaminare i dispositivi, le superfici operative e
il personale odontoiatrico. Un risciacquo di 60 secondi con CHX
determina una significativa riduzione della carica batterica. Recenti
studi non ancora pubblicati dimostrano che BacterX® Pro elimina
efficacemente in vitro anche SARS- CoV-2, principalmente grazie
all’aggiunta di cetilpiridinio cloruro. A fronte dell’attuale situazione
pandemica causata dal virus SARS-CoV-2, raccomandiamo pertanto quindi
la seguente procedura: risciacquare con BacterX® Pro per 60 secondi. Il
collutorio, composto da clorexidina allo 0,1%, cetilpiridinio cloruro
allo 0,05% e fluoruro allo 0,005%, evidenzia l’eliminazione totale delle
particelle di SARS-CoV-2 dopo 1 minuto. È possibile utilizzare anche
altri collutori.
Nel contesto della riduzione di aerosol contaminati, anche il sistema di
aspirazione (sistema di aspirazione ad alto volume) e la tecnologia di
aspirazione rivestono un ruolo estremamente importante. L’applicazione
di un collutorio antimicrobico prima del trattamento e l’impiego di un
impianto di aspirazione ottimale consentono di ridurre la carica
microbica dell’aerosol a meno del 5%3. Uno studio recente ha
dimostrato l’assenza di variazioni dell’aria ambiente durante il
trattamento con AIRFLOW® o PIEZON® se si esegue il risciacquo con un
collutorio antimicrobico prima del trattamento e si lavora poi con una
corretta aspirazione4.
Oltre al risciacquo prima del trattamento e all’aspirazione, occorre
naturalmente utilizzare anche dispositivi di protezione personale:
- Obbligatorio per l’operatore: mascherina con BFE pari ad almeno il 95%, guanti, occhiali;
- Obbligatorio per il paziente: occhiali;
- Opzionale per i trattamenti: apribocca Optragate, protezione labiale con vaselina, rulli salivari.
NOTA: Prima di iniziare ogni procedura
odontoiatrica, il paziente deve sempre effettuare il risciacquo con un
collutorio antimicrobico. Altrettanto importante è garantire una
perfetta aspirazione (sistema di aspirazione ad alto volume, cannula di
aspirazione adeguata, tecnica di aspirazione ottimale) e il rispetto
nell’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.
Diagnosi
Per quale motivo?
Per potere formulare una diagnosi esatta ed effettuare un trattamento
mirato («guided») atraumatico per la sostanza dentale, è importante
disporre di informazioni adeguate. Tali dati forniscono informazioni
sull’attuale rischio individuale di sviluppare malattie dentali (carie,
gengivite, parodontite, mucosite perimplantare, perimplantite, erosione,
etc.)5.
Che cosa? In che modo?
Oggi sono disponibili moderni ausili digitali, tra cui i “periodontitis
concepts”. Questi programmi consentono non soltanto di rilevare gli
attuali fattori di rischio individuali, ma anche di monitorarne
l’andamento e definire gli intervalli di richiamo. Il punto debole di
quasi tutti gli ausili digitali per la raccolta di documenti diagnostici
è la mancata determinazione del rischio individuale di erosione e di
carie6. Per la determinazione del rischio di carie, si è
dimostrata efficace la registrazione dei risultati di anamnesi sulle
schede illustrate nella Figura 2, disponibili per tre fasce d’età.
NOTA: È possibile creare i profili di rischio
specifici per il paziente e avviare terapie adeguate soltanto in base ai
risultati raccolti e alla diagnosi risultante.
Fig. 2 - Bilancia del rischio di carie per bambini, adolescenti e adulti.
Fase 2 della GBT: Localizzazione
Per quale motivo?
Soltanto la localizzazione consente di rimuovere completamente (95-100%) il biofilm sopragengivale7.
Tale risultato è dimostrato anche da uno studio condotto dalla
fondazione Stiftung Warentest sulla qualità dell’igiene orale
professionale in 10 studi dentistici. Senza localizzazione, soltanto il
50% del biofilm è stato rimosso. La rimozione del biofilm ha rivelato
gravi carenze soprattutto nelle aree critiche (sulculari e
interdentali). Il biofilm è la causa delle più frequenti malattie
dentali. È necessario rendere visibile il biofilm per i seguenti motivi:
- Per ottenere un indicatore di placca esatto;
- Per fornire ai pazienti istruzioni e motivazioni mirate relative all’igiene orale domiciliare (Guided Oral Home Care);
- Per ottenere la rimozione mirata e perfetta del biofilm durante l’igiene orale professionale (Guided Professional Oral Care).
Che cosa/in che modo?
La localizzazione del biofilm avviene con l’ausilio di speciali agenti
coloranti, come ad esempio il rilevatore di placca Biofilm Discloser di
EMS (Fig. 3).
NOTA: Senza localizzazione, persino un operatore
con eccellente formazione professionale non riesce a rimuovere una
quantità di biofilm sopragengivale tre volte superiore (Fig. 4)8.
Ciò è dimostrato anche dallo studio sopra citato condotto dalla
fondazione Stiftung Warentest. Inoltre, soltanto la localizzazione
consente di eseguire una procedura mini-invasiva, vale a dire la
rimozione mirata del biofilm sopragengivale senza agire anche su smalto e
dentina.
Fig. 3 - Divulgazione e applicazione di biofilm.
Fig. 4 - Rimozione del biofilm a livello sopragengivale con e senza localizzazione (misurata con il Plaque Control Record – O´Leary et al. 1972).
Fase 3 della GBT: Motivazione
Per quale motivo?
Il successo della profilassi si fonda su due importanti fattori:
l’igiene orale domiciliare e l’igiene orale professionale. Senza
un’adeguata igiene orale non è possibile ottenere alcun successo a lungo
termine nella profilassi9 - in altre parole: nessuna tregua dall’infiammazione!
Che cosa? in che modo?
Verificare quali procedure sono già seguite dal paziente e in che modo.
Fornire istruzioni personalizzate in base al rischio di sviluppare la
malattia10. Utilizzare accessori come specchietto, modelli
dentali, presidi per l’igiene orale, fotocamera intraorale, confronto
con la propria bocca, fotografie, etc.
NOTA: L’igiene orale domiciliare viene spesso
trascurata. Occorre effettuare regolarmente il riesame e la correzione
delle misure di igiene orale eseguite a domicilio. Anche in questo caso,
la localizzazione contribuisce in modo significativo a migliorare le
informazioni, le istruzioni e la motivazione del paziente. In via
integrativa, possono essere forniti suggerimenti nutrizionali e/o
consigli di appositi prodotti per l’igiene orale.
Fase 4 e 5 della GBT: AIRFLOW®/PERIOFLOW®
Per quale motivo?
Il biofilm è la causa della più importante malattia dentale (ad
esclusione dell’erosione). Per questo motivo si rimuove per primo il
biofilm, ossia la causa, e soltanto in seguito i depositi induriti
(ossia biofilm mineralizzati/calcificati).
Che cosa? In che modo?
La perfetta rimozione del biofilm a livello sopragengivale e
sotto-gengivale da tutte le superfici dentali è possibile soltanto con
la tecnologia AIRFLOW®/PERIOFLOW® e la polvere AIRFLOW® PLUS (Fig. 5).
Fig. 5a - Airflow® Max in azione per la rimozione del biofilm.
Fig. 5b - Airflow® Max in azione per la rimozione del biofilm.
I vantaggi rispetto alla lucidatura classica (Rubber Cup Polishing/RCP) sono11:
rimozione completa del biofilm in fessure e solchi, sugli impianti,
negli spazi interdentali, in aree di affollamento dentale, nel solco
gengivale, su apparecchi ortodontici fissi, sempre senza danneggiare la
struttura dentale naturale. La GBT è nettamente meno aggressiva durante
la pulizia dei colletti dentali esposti. A livello sottogengivale è
possibile rimuovere una quantità di biofilm circa tre volte superiore
rispetto a quanto avviene con gli strumenti manuali12.
Ulteriori vantaggi sono la riduzione dei tempi di trattamento e il
massimo comfort per l’operatore e il paziente, con conseguente
miglioramento della compliance e maggiore rispetto della frequenza dei
richiami.
NOTA: Per ottenere risultati ottimali nella
gestione del biofilm a livello sopragengivale e sottogengivale e, allo
stesso tempo, ridurre la formazione di pulviscolo e aerosol, è
necessario imparare e rispettare le linee guida per l’uso corretto della
tecnica AIRFLOW® e di aspirazione. Grazie al flusso laminare guidato,
il manipolo AIRFLOW®Max di nuova concezione genera quantità ancora
minori di aerosol.
Fase 6 della GBT: PIEZON® PS
Per quale motivo?
Il tartaro non è la causa della carie né della parodontite. Grazie alla
sua superficie porosa, il tartaro permette una buona adesione del
biofilm e quindi anche dei metaboliti batterici. Il tartaro impedisce
anche di eseguire un’ottimale igiene orale domiciliare poiché favorisce
la formazione di nicchie. La rimozione perfetta e mirata del tartaro da
tutte le superfici dentali rappresenta un elemento essenziale della GBT.
Che cosa? In che modo?
Le tecnologie piezoceramiche hanno dato buoni risultati nella rimozione
meccanica della placca. La tecnologia PIEZON® NO PAIN associata allo
strumento PS rimuove il 95% del tartaro da tutte le aree (Fig. 6)13.
Ulteriori vantaggi rispetto agli strumenti manuali14:
- Può essere utilizzata in modo universale (a livello sopragengivale e
sottogengivale fino a 10 mm) per rimuovere la placca mineralizzata e il
biofilm batterico;
- È delicata sui tessuti;
- Permette di ridurre i tempi di trattamento (risparmio economico);
- Risulta meno dolorosa grazie al controllo dinamico della potenza con movimenti lineari (comfort del paziente);
- Può essere utilizzata efficacemente dopo una breve formazione.
NOTA: Per ottenere risultati ottimali nella
rimozione del tartaro a livello sopragengivale e sottogengivale è
necessario apprendere e rispettare le linee guida per l’uso corretto
della tecnica PIEZON® (Fig. 4).
Fig. 6a - Strumento Piezon® PS in uso per la rimozione del tartaro.
Fig. 6b - Strumento Piezon® PS in uso per la rimozione del tartaro.
Fase 7 della GBT: Controllo
Per quale motivo?
Per verificare direttamente i risultati raggiunti e soddisfare così la
richiesta del paziente di una perfetta gestione del biofilm e del
tartaro. La supervisione anche da parte del dentista è inoltre
essenziale in Germania affinché, dal punto di vista legislativo, la
delega sia regolare15.
Che cosa? In che modo?
Controllo da parte dell’igienista dentale del risultato raggiunto con il
trattamento. Tra i presidi necessari figurano occhialini ingrandenti,
filo interdentale, sonde diagnostiche etc. Si raccomanda di eseguire una
localizzazione di controllo del biofilm soprattutto nella fase di
apprendimento del protocollo. Successivamente vengono eseguiti il
controllo e la diagnosi di carie da parte del dentista, che valuta anche
i rischi individuali di sviluppare la malattia, formula la diagnosi
finale e pianifica ulteriori terapie eventualmente necessarie. Al
termine della fase 7 del trattamento, quando le superfici dentali sono
pulite si esegue la fluorizzazione.
NOTA: Grazie alla GBT è stato possibile raggiungere un elevato standard di qualità nella prevenzione e nella profilassi16,
che procede di pari passo con un elevato livello di comfort per gli
operatori e per i pazienti. Il trattamento sistematico può essere
eseguito in modo quasi completamente indolore.
Fase 8 della GBT: Richiamo
Per quale motivo?
L’importanza della terapia di mantenimento per la salute orale è nota da
tempo. Lo studio tedesco sull’igiene orale (DMS-V) dell’agosto 2016 lo
conferma ancora una volta: i pazienti adulti che si sono regolarmente
presentati alle visite di richiamo negli ultimi 5 anni hanno avuto un
numero di carie inferiore rispetto a coloro che non l’hanno fatto.
Questa differenza è evidente anche nelle malattie parodontali.
Che cosa? In che modo?
Il paziente fissa un nuovo appuntamento di richiamo subito dopo il
trattamento. L’intervallo tra le visite di richiamo viene stabilito caso
per caso in base ai risultati ottenuti e alla diagnosi risultante17.
Alla conclamata importanza professionale della regolarità dei richiami
per la salute orale si contrappongono cifre che mostrano un alto «tasso
di abbandono» per quanto riguarda il rispetto degli appuntamenti. Da un
lato, il richiamo richiede una gestione rigorosa da parte dello studio18
e, dall’altro, la compliance del paziente deve essere migliorata
attraverso un trattamento indolore. La GBT è correlata a una migliore
compliance da parte del paziente, poiché garantisce un comfort
estremamente elevato. Lo dimostrano anche i più recenti sondaggi
condotti tra i pazienti sulla soddisfazione per la GBT.
NOTA: Soltanto con un sistema ben organizzato di
programmazione dei richiami, che deve essere orientato al paziente, è
possibile ottenere un successo duraturo nella profilassi.
Riepilogo
Grazie alla GBT è stato possibile integrare le più recenti scoperte
scientifiche e il progresso tecnico in un moderno protocollo operativo
di visite di richiamo. Le sostanziali modifiche rispetto ai precedenti
protocolli sono:
1. Controllo delle infezioni mediante risciacquo prima del trattamento;
2. Localizzazione per rendere visibile il biofilm;
3. Prima rimozione del biofilm con AIRFLOW® e la polvere PLUS (procedura mini-invasiva);
4. Successiva rimozione mirata del tartaro con lo strumento PIEZON® PS (procedura mini-invasiva).
In collaborazione con la Swiss Dental Academy (SDA), EMS ha inoltre
creato un’organizzazione per la formazione professionale dove è
possibile apprendere non soltanto la modalità di applicazione del
protocollo GBT, ma anche l’uso corretto dei dispositivi (AIRFLOW®,
puntale PERIOFLOW®, strumento PIEZON® PS, tecnica di aspirazione a due
mani).
Un elemento essenziale del passaggio del protocollo operativo della
seduta di profilassi alla Guided Biofilm Therapy (GBT) sopra descritta è
il raggiungimento di un alto livello di qualità strutturale e di
processo. Oltre a questo aspetto, anche la soddisfazione del paziente
(qualità del risultato) riveste un ruolo estremamente importante per il
successo della profilassi19. Il successo è strettamente
correlato alla fidelizzazione a lungo termine del paziente che, a sua
volta, dipende in larghissima misura dalla qualità del trattamento
eseguito e dal dolore/benessere percepito. Ed è proprio sotto questo
aspetto che i vantaggi della GBT si rivelano particolarmente
impressionanti. Per garantire il rispetto della frequenza dei richiami
da parte del paziente è importante che il trattamento sia indolore:
questo aumenta la compliance20.
Soltanto i pazienti soddisfatti tornano volentieri!
L’Articolo è stato pubblicato su Zahn-Zeitung Schweiz - Special
Print from the supplement in the Zahn-Zeitung Schweiz 11/2020. È
possibile richiedere alla casa editrice un prospetto completo dei
riferimenti bibliografici, con oltre 120 citazioni riassunte per
capitolo.
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