IMPLANTOPROTESI
22 gennaio 2025

Stabilità dell’impianto e guarigione ossea con le nuove viti di copertura magnetiche statiche: uno studio ISQ

Nardelli P.*, Memè L.**, Ciccarese D.*, Grego S.*, Dipalma G.*,Inchingolo A.D.*,Inchingolo A.M.*,Di Venere D.*,Laforgia A.*,Palermo A.*, Mancini A.*, Di Lorenzo A.*, Marinelli G.* , Malagnino G.*, Bambini F.**, Inchingolo F.*

Obiettivo
Valutare, nel corso di un periodo di osservazione di 90 giorni, gli effetti dei campi magnetici statici (SMF) sulla stabilità dell’impianto mediante l’analisi della frequenza di risonanza (RFA), sul successo dell’impianto e sulle condizioni dei tessuti molli circostanti.

Materiali e metodi
Sono stati arruolati cinque pazienti di età compresa tra i 60 e i 65 anni con edentulia parziale o completa, che hanno scelto di ricevere impianti dentali con copertura magnetica statica Supercharged MED 31216 (test, G2) e copertura in titanio (controllo, G1) per la riabilitazione protesica fissa nelle aree 3.6 e 3.7. Durante le visite di follow-up, è stata eseguita una RFA con Osstell Mentor per verificare la stabilità di G1 e G2.

Grafico 1 - Rappresentazione grafica della variazione dell’ISQ ottenuta da G2 e G1. I valori sono indicati come valori medi ed errori standard (p<0,05) per ciascun punto temporale.

Risultati e conclusioni
I valori medi dell'ISQ (Implant Stability Quotient) per gli impianti del gruppo di controllo (G1) e del gruppo di prova (G2), registrati in diversi momenti tra T0 e T90, sono riportati nella Tabella 1. I valori medi dell’ISQ tra G1 e G2 in diversi momenti sono stati rappresentati nel Grafico 2. Le variazioni dei valori ISQ tra G1 e G2 in diversi punti temporali sono state rappresentate nel Grafico 1. Rispetto ai valori registrati a T0, G2 ha mostrato valori ISQ più elevati, che corrispondono a un minore riassorbimento osseo nel tempo rispetto a G1 (p<0,0001). Tutti i confronti erano significativamente maggiori di 0 (Tabella 2). Durante le visite di follow-up, i tessuti molli intorno agli impianti in entrambi i gruppi (G1 e G2) erano sani. Nessun segno di infiammazione. Nei limiti di questo studio, gli SMF Supercharged hanno dimostrato, soprattutto nelle prime fasi dell’osteointegrazione, un aumento della stabilità degli impianti dentali. Questi dispositivi possono ridurre il tempo necessario per la riabilitazione protesica fissa. Sebbene questo studio possa essere considerato uno studio pilota, gli SMF potrebbero essere utilizzati per accelerare l'osteointegrazione degli impianti.

 

Il case report è stato presentato sotto forma di poster al congresso congiunto SILO-AIOLA-ANTHEC, risultando primo classificato nella sezione ricerca.

Immagine di copertina by Alex Mit/Adobe Stock.

 

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