INTERVISTE
08 febbraio 2024

La digitalizzazione come strumento di comunicazione con il paziente

Redazione Tueor Servizi

Il dott. Cristian Scognamiglio si è laureato con lode presso l’Università degli Studi di Varese (Italia) nel 2018, la sua tesi finale di laurea è stata pubblicata sulla rivista internazionale “BMC Oral Health” ed è stata selezionata come la migliore ricerca dell’anno nel campo della chirurgia orale dalla SIDP. È attivo nelle ricerche cliniche legate alla chirurgia orale e impianti, i suoi lavori sono stati pubblicati su diverse riviste odontoiatriche e partecipa come relatore a congressi nazionali ed internazionali.
Il dott. Alessandro Perucchi si è laureato presso l'Università di Berna Svizzera (ZMK) nel 2005 e ha conseguito il dottorato in odontoiatria presso la stessa Università nel 2007. È attivo nella ricerca clinica relativa alla chirurgia implantare, alla protesica e all'odontoiatria digitale. I suoi lavori sono stati pubblicati su riviste internazionali sottoposte a peer review.
Nella relazione svolta all’11 Congresso dell’Istituto Stomatologico Toscano dal titolo “La transizione digitale: L’impatto della rivoluzione digitale sulle differenti professionalità dello studio odontoiatrico” i dottori hanno dimostrato come lo Smile design si riveli molto utile nel motivare e guidare il paziente verso una scelta terapeutica consapevole.

Buongiorno dott. Scognamiglio e dott. Perucchi, come le tecnologie digitali possono essere utili nel migliorare la comunicazione con il paziente?
Le tecnologie digitali sono un ottimo strumento per poter migliorare e rendere più efficace la nostra comunicazione con i pazienti. Oggi i pazienti hanno sempre più il desiderio di poter pre-visualizzare il risultato finale dei loro trattamenti e grazie all’AI e alle tecnologie digitali possiamo creare e simulare queste pre-visualizzazioni celermente e in modo accurato e preciso.

Come l’utilizzo dell’IA, integrata nei sistemi di progettazione come il Digital Smile Design, può aiutare il clinico durante l’attività professionale quotidiana, semplificando la comunicazione con il pazienti?
 
Creare un Digital Smile Design di buona qualità è un operazione complessa che richiede diverse ore, pensiamo che avere l’aiuto dell’intelligenza artificiale nel semplificare gli step di planning e di progettazione del Digital Smile Design possa essere un grande aiuto sia per il clinico, il quale non deve investire diverse ore di lavoro, che per il paziente poiché nell’arco di pochi minuti e nella stessa seduta riesce ad avere una pre-visualizzazione del risultato che otterremo.

A suo avviso esistono degli aspetti della comunicazione “digitale” che dovrebbero essere personalizzati in base al tipo di paziente?
Ovviamente ognuno di noi è un individuo, unico e non standardizzabile, ecco perché i sistemi di Digital Smile Design e l’assistenza dell’intelligenza artificiale non possono prevaricare sul clinico il quale deve sempre avere la possibilità di modificare il prodotto ottenuto dall’AI in qualsiasi step del processo. Questi software utilizzano l’AI per velocizzare il lavoro del clinico ma permetto all’odontoiatra ad ogni passaggio di poter vedere, decidere, cambiare o modificare il lavoro per poterlo rendere più’ personalizzato possibile. Molti colleghi hanno paura del digitale, in realtà questa potrebbe essere solo una scusa per non dover imparare una nuova tecnica, noi pensiamo che il digitale possa aiutare il medico dentista, assistendolo e semplificando il suo lavoro ma mai, il mondo digitale deve prevaricare sulla nostra mente, dobbiamo sempre essere noi gli ultimi a poter confermare o decidere se il lavoro va cambiato.

Oltre ai vantaggi, esistono dei potenziali svantaggi che dovrebbero essere presi in considerazione in una comunicazione prettamente digitale e basata su delle “ricostruzioni virtuali” che in alcuni casi potrebbero non essere fedeli al 100% rispetto ai risultati finali?
Poter creare una pre-visualizzazione soltanto digitale è un grande vantaggio, come in tutte le cose dobbiamo però sempre fare attenzione a non promettere che il risultato finale sarà fedele al 100% a quanto pre-visualizzato perché noi ci interfacciamo con un organismo vivente il quale ha una sua biologia ed individualità, non bisogna fare l’errore di standardizzare i risultati, quindi quello che noi consigliamo è di avvisare e comunicare con il nostro paziente che questa è un’idea abbastanza vicina alla realtà del possibile risultato ma che non può rispecchiare la realtà al 100% perché il paziente in quanto individuo unico potrà reagire agli stimoli esterni e ai nostri trattamenti in modo diverso. Dobbiamo dunque lasciarci sostenere dall’AI e permettere di facilitarci il nostro flusso di lavoro mantenendo però sempre uno spirito critico che è quello che ci rende, come esseri umani, unici ed inimitabili.


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