INTERVISTE
16 marzo 2023

Impianti in ceramica: alternativa o scelta primaria?

Redazione Management Odontoiatrico

L’insieme dell’impianto, l’abutment e la ricostruzione protesica e i loro rapporti con la morfologia dei tessuti molli peri-implantari, rappresentano oggi uno dei temi più attuali della pratica implanto-protesica, sia per gli aspetti estetici che per il mantenimento e il successo clinico a lungo termine. Su questa tematica si concentrerà il decimo Congresso dell’Istituto Stomatologico Toscano che vedrà tra i relatori il dott. Riccardo Scaringi, il quale tratterà una tematica di particolare attualità: gli impianti ceramici.

Sappiamo che l’attenzione per gli aspetti biologici è una delle caratteristiche a cui porre maggior attenzione in ambito implantare. Una delle caratteristiche riconosciute agli impianti ceramici è proprio questa. Ci potrebbe brevemente illustrare la sua esperienza in merito a ciò come questo aspetto sarà trattato nella sua relazione?
In letteratura sono pubblicate le prime comparazioni tra gli impianti in titanio e in Zirconia, lasciando intravedere per quest’ultimi una migliore risposta biologica nell’immediato che si consolida nel lungo termine. L’aspetto biologico è un requisito fondamentale soprattutto a livello dei tessuti molli per il mantenimento a lungo termine del restauro implantoprotesico. Gli stress ossidativi perimplantari sono tra le cause di mucositi, tale fenomeno è identificato come “tribocorrosione” cioè, un insieme di fattori quali l’usura da micromovimenti abutment/impianto, corrosione dei metalli in liquidi biologici ed elementi microbiologici. Gli ioni metallo presenti nel microcircolo fissandosi a macrofagi e neutrofili accorsi nei processi flogostici innescano un fenomeno di selezione di un microbiota sfavorevole con conseguente migrazione apicale dei fenomeni flogistici. Quindi possiamo intravedere nell’uso degli impianti in Zirconia un miglioramento dei tassi di sopravvivenza implantare. Nel corso della presentazione porterò, oltre alla mia personale esperienza maturata in questo ultimo decennio, anche il supporto scientifico ad oggi presente nonostante le casistiche siano numericamente esigue rispetto all’esperienza maturata sugli impianti in titanio.

Oltre agli aspetti biologici e funzionali l’estetica riveste un ruolo importante. Quali sono le sue considerazioni da utilizzatore?
Ci sono da menzionare almeno due grandi vantaggi presenti in maniera concomitante che mi inducono a prediligere l’uso dell’impianto in zirconia nelle zone estetiche del sestante anteriore superiore:
1. Il caratteristico colore bianco avorio che genera un considerevole vantaggio per la mimesi della regione apico-coronale specie nei biotipi sottili.
2. Il “creeping cellulare” cioè il lento progredire della migrazione cellulare, dimostrato sulla superficie della zirconia lucida, in grado di migliorare l’adesione dei tessuti alle superfici con conseguente maturazione connettivale, riducendo fortemente la necessità di innesti mucogengivali. É risaputo che il caratteristico colore del titanio nella porzione del collarino transmucoso richiede spessori connettivali maggiori di 2 mm.


In medicina si fa sempre più largo il concetto di cure olistiche. Come l’implantologia ceramica può rispondere a questa esigenza?
Il termine Olistico origina dal greco “olos”, che significa “tutto, intero, totale”. La visione olistica racchiude in se una prospettiva d’insieme tra l’uomo e ciò che lo circonda. Nell’ambito Odontostomatologico si identifica l’uso di materiali biocompatibili ben tollerati dall’organismo al fine del benessere nella sua globalità eliminando i materiali tossici che causano campi di disturbo. Il titanio usato in implantologia è bel tollerato dall’organismo, pur tuttavia è da tener presente che l’ossido di titanio utilizzato sulla superficie degli impianti avente funzione accelerante per l’osteointegrazione, è anche un catalizzatore e uno stabilizzante e viene largamente usato e talvolta abusato sia nell’industria cosmetica sia in quella alimentare con reazioni di intolleranze crociate. In letteratura sono presenti articoli che descrivono questo fenomeno. Tutto ciò induce i pazienti a modificare il proprio stile di vita e conseguentemente a fare scelte volte a una selezione dei cibi, dei prodotti usati per il proprio corpo e conseguentemente anche nelle cure odontoiatriche, eliminando quei componenti metallici ancora presenti. A tal scopo questi pazienti formulano una scelta mirata all’implanto-protesi Global Metal Free Restoration. Possiamo così affermare in tutta serenità che la Zirconia nelle sue diverse forme composte offre la possibilità di un restauro privo di metalli esposti al contatto esterno, eguagliando sempre e migliorando spesso risultati sinora raggiunti.

Quali sono a oggi i vantaggi di questa tipologia di impianti e quali i punti su cui lo sviluppo tecnologico dovrebbe concentrarsi per migliorare i punti deboli di questa tipologia di impianti rispetto agli impianti in titanio?
La Zirconia è un validissimo materiale impiegato correntemente in ambito protesico con risultati estetici e funzionali prossimi all’eccellenza. Anche in abito chirurgico possiamo affermare il favorevole impatto biologico nella risposta dei tessuti duri e molli. Le tecnologie applicate alla lavorazione della zirconia hanno permesso in abito implantologico di sviluppare diverse forme implantari, che rispondono alle diverse abitudini chirurgiche eguagliando la resistenza meccanica del titanio all’affaticamento e alla frattura. Anche la relativa componentistica protesica ha dato versatilità nelle diverse soluzioni riabilitative; ciò nonostante esiste ancora un gap nelle variabili che ne limitano l’impiego. Reputo che nei prossimi anni, forti di un maggior impiego clinico, le aziende possano aumentare la merceologia protesica così da rispondere alle diverse necessità cliniche. Per tutte queste caratteristiche già descritte, prediligo utilizzare nel mio studio questo tipo di impianti che rappresentano la prima scelta nei soggetti giovani, nei soggetti parodontopatici, nei biotipi sottili in siti di grande valenza estetica, nei parodontopatici e nei pazienti affetti da malattie neurodegenerative del sistema nervoso per il potenziale aumento dei livelli ematici di metalli. 


In conclusione vorremmo chiederle cosa rappresenta per lei l’Istituto Stomatologico Toscano?
Ormai si è consolidata la visione di un Istituto Culturale di valenza internazionale in cui le varie discipline Odontostomatologiche trovano l’interazione di professionisti che si sono distinti per le capacità cliniche e le conoscenze scientifiche. L’appuntamento che quest’anno riveste una ricorrenza a doppia cifra ne conferma lo spessore e la trasversalità culturale.

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