MEDICINA ESTETICA
29 aprile 2025

Medicina estetica rigenerativa e strategie di ringiovanimento per una popolazione sempre più longeva: il ruolo degli ultrasuoni focalizzati sul metabolismo della Caveolina-1

Giovanna Perrotti*,Ornella Rossi*, Tiziano Testori*

Introduzione
Con l’aumento dell’aspettativa di vita e dell’età lavorativa, che in molti Paesi si estende oltre i 70 anni, il tema dell’invecchiamento cutaneo sta assumendo un ruolo centrale nella medicina estetica e nell’odontoiatria, che dal marzo 2023 ha ottenuto la possibilità di eseguire trattamenti estetici su tutto il volto. Questo ampliamento delle competenze odontoiatriche riflette l’evoluzione di un settore che non si occupa non più solo della salute orale, ma anche dell’armonia e del benessere estetico del viso, integrando approcci rigenerativi e preventivi. Siamo di fronte a una popolazione sempre più longeva, desiderosa di mantenere un aspetto giovane e in grado di prolungare la propria attività lavorativa e sociale.

In un contesto culturale in cui la prevenzione gioca un ruolo chiave, l’attenzione non è rivolta solo all’estetica, ma anche alla salute della pelle e alla prevenzione delle patologie cutanee, incluse quelle oncologiche. Un approccio multidisciplinare che comprende odontoiatria estetica, medicina rigenerativa, alimentazione, equilibrio psicologico, stile di vita sano e la riduzione di abitudini nocive, diventa essenziale per migliorare la qualità della vita e il benessere generale. Screening, trattamenti preventivi (preferibilmente con minimi tempi di recupero e invasività), e strategie personalizzate lavorano sinergicamente per contrastare l’invecchiamento cutaneo. L’invecchiamento cutaneo è un processo biologico complesso influenzato da fattori intrinseci ed estrinseci, caratterizzato dalla progressiva degradazione delle fibre di collagene ed elastina, dalla riduzione della capacità rigenerativa della pelle, dalla perdita di idratazione e dall’alterazione della funzione di barriera cutanea.

A queste modificazioni si associano cambiamenti strutturali che coinvolgono il comparto muscolare, osseo e adiposo, contribuendo alla progressiva perdita della definizione e del sostegno del volto. L’ipotrofia e la lassità dei muscoli mimici determinano una riduzione della tonicità e il cedimento dei tessuti molli, mentre l’iperattività di alcuni gruppi muscolari favorisce la formazione di rughe marcate. Il riassorbimento osseo del massiccio facciale riduce il supporto strutturale, con un impatto evidente sulla regione malare, periorbitale e mandibolare. Il tessuto adiposo subisce una ridistribuzione e una riduzione volumetrica, con il progressivo svuotamento di alcune aree e l’accumulo in altre, accentuando il contrasto tra depressioni e prominenze ossee. Queste modificazioni sinergiche conferiscono al volto un aspetto meno tonico e scavato, alterandone la morfologia giovanile. In questo contesto, l’odontoiatra, grazie alle nuove possibilità di intervento, può svolgere un ruolo chiave, intervenendo non solo sulla salute orale, ma anche sull’armonia estetica complessiva del volto, contribuendo al benessere globale del paziente. La medicina estetica rigenerativa rappresenta un approccio innovativo per contrastare i segni dell’invecchiamento, attraverso strategie mirate alla rigenerazione tissutale e al ripristino della struttura tridimensionale del volto, rispondendo alle esigenze di una popolazione sempre più longeva. Tecnologie non invasive di medicina estetica rigenerativa, come la radiofrequenza (RF) e, in particolare, gli ultrasuoni focalizzati ad alta intensità (HIFU), si sono affermate come soluzioni efficaci per contrastare i segni dell’invecchiamento, stimolando la produzione di nuove fibre di collagene ed elastina (Fig. 1).

Fig. 1 - Effetto dell’HIFU sulla modulazione dell’attività di Cav-1.

L’adozione di queste tecnologie, specialmente nel distretto testa-collo, sta vivendo un crescente sviluppo, grazie alla loro comprovata efficacia nel migliorare la qualità dei tessuti cutanei e nel promuovere un aspetto più giovane e tonico. Un recente studio di Oh et al. ha dimostrato che HIFU induce un incremento significativo della sintesi di collagene ed elastina attraverso la regolazione della Caveolina-1 (Cav1), una proteina di membrana codificata dal gene CAV1 e associata al processo di invecchiamento cellulare. Cav-1 è presente in numerosi tipi cellulari e svolge un ruolo cruciale nella formazione delle claveole (piccole invaginazioni della membrana plasmatica coinvolte in processi come l’endocitosi, la segnalazione cellulare e la regolazione dell’omeostasi del colesterolo). Nella rigenerazione cutanea, Cav1 svolge un ruolo significativo e influenza diversi aspetti dell’integrità cutanea:

  • omeostasi dell’acido ialuronico (HA): Cav1 regola l’equilibrio dell’HA nella pelle, influenzando la capacità di legame dell’HA e potenzialmente il trasporto esosomiale a lungo raggio;
  • proprietà meccaniche: modifiche nell’espressione di Cav1 possono alterare la stabilità meccanica complessiva della pelle e portando a cambiamenti strutturali tipici dell’invecchiamento cutaneo;
  • processi cellulari: Cav1 interagisce con diverse molecole coinvolte nella segnalazione cellulare, influenzando processi come la proliferazione e la morte cellulare, fondamentali per la rigenerazione dei tessuti.


Lo studio evidenzia l’interazione diretta tra le tecnologie di ringiovanimento non invasivo e i pathway molecolari responsabili dell’invecchiamento cutaneo. L’analisi istologica post-trattamento evidenzia un aumento della densità delle fibre collagene nel derma, con miglioramenti clinici evidenti in termini di elasticità e compattezza cutanea. Inoltre, la combinazione di HIFU con altre tecnologie (ad esempio la radiofrequenza) sembra offrire risultati sinergici, amplificando l’effetto rigenerativo e massimizzando i risultati. In particolare, questo studio ha evidenziato una significativa riduzione dell’espressione di Cav-1 nei fibroblasti senescenti e nella pelle di topi invecchiati in seguito al trattamento con HIFU, suggerendo che gli effetti di HIFU su Cav-1 non siano esclusivamente legati all’azione termica. Infatti, l’espressione di Cav-1 era più bassa con HIFU che con condizioni ipertermiche, mentre HSP70, una proteina di stress, risultava aumentata in entrambi i casi. Questo suggerisce che HIFU influenzi l’espressione di Cav-1 in modo diverso rispetto a HSP70, probabilmente attraverso stimolazioni meccaniche piuttosto che termiche. Inoltre, l’uso di HIFU ha ridotto l’espressione di p16, un marcatore della senescenza cellulare, mentre il trattamento a temperature più elevate ha prodotto l’effetto opposto. L’area energetica più ampia trattata con HIFU ha prodotto effetti più forti, inclusa una maggiore riduzione dell’espressione di Cav-1. Oltre a modulare Cav-1, HIFU ha stimolato la fosforilazione di ERK1/2, importante per la proliferazione delle fibroblasti. La riduzione di Cav-1 è stata associata a un aumento della fosforilazione di ERK1/2, suggerendo che questo meccanismo favorisca la proliferazione cellulare. Inoltre, HIFU ha ridotto i livelli di p53, che inibisce la senescenza, e ha aumentato la ciclina D1 e CDK2, proteine implicate nell’ingresso in fase S del ciclo cellulare (Tab. 1).

Tabella 1: Proteine coinvolte nella regolazione di Cav-1.

Tali cambiamenti hanno portato a un miglioramento della sintesi di collagene ed elastina, due componenti cruciali della matrice extracellulare. L’applicazione di HIFU ha incrementato la densità delle fibre di elastina e la sintesi di collagene nella pelle di topi invecchiati, suggerendo un potenziale effetto di ringiovanimento cutaneo. Inoltre, HIFU ha ridotto l’espressione di MMP1, un enzima che degrada la matrice extracellulare, mentre ha aumentato i livelli di TIMP1, un inibitore di MMP1. Questi effetti, combinati con l’aumento della sintesi di collagene ed elastina, hanno contribuito al miglioramento della struttura e dell’elasticità della pelle invecchiata. L’elasticità cutanea è frequentemente compromessa dal rallentamento della sintesi di elastina durante l’invecchiamento, e HIFU ha dimostrato di stimolare la produzione di fibre elastiche. I risultati suggeriscono che HIFU possa essere un trattamento promettente per il ringiovanimento cutaneo, favorendo la sintesi di collagene ed elastina e migliorando la struttura dermica. Inoltre, l’applicazione di HIFU ha migliorato lo spessore epidermico, un altro segno di ringiovanimento cutaneo. Sebbene il meccanismo esatto con cui HIFU modula Cav-1 non sia stato completamente chiarito, i risultati suggeriscono che l’effetto di HIFU sulla pelle invecchiata possa essere mediato dalla modulazione di Cav-1. Il silenziamento di Cav-1 nelle fibroblasti senescenti ha portato a una riduzione dell’espressione di MMP1 e a un aumento della sintesi di collagene ed elastina, suggerendo che Cav-1 possa svolgere un ruolo chiave nel miglioramento di questi processi. Pertanto, la modulazione di Cav-1 tramite HIFU potrebbe essere un meccanismo centrale nella rigenerazione cutanea, sebbene siano necessari ulteriori studi per comprendere meglio questo processo (Figg. 2, 3).

 

Conclusione
L’adozione delle tecnologie non invasive di medicina estetica rigenerativa, come HIFU, ha mostrato promettenti risultati nel contrastare i segni dell’invecchiamento cutaneo, stimolando la produzione di collagene ed elastina e migliorando la struttura e l’elasticità della pelle. I meccanismi molecolari sottostanti, come la modulazione della proteina Cav-1 e l’attivazione di percorsi di proliferazione cellulare, sono stati identificati come fattori chiave nell’efficacia di questi trattamenti. Tuttavia, nonostante i risultati positivi, è essenziale condurre ulteriori ricerche che esplorino la combinazione di HIFU con altre tecnologie di medicina estetica, come la radiofrequenza, per ottimizzare i benefici terapeutici e amplificare gli effetti rigenerativi. Attraverso studi più ampi e approfonditi sarà possibile delineare le migliori strategie di trattamento, personalizzate per le diverse esigenze e caratteristiche del paziente, per rispondere alle crescenti richieste di ringiovanimento cutaneo e prevenzione dell’invecchiamento.

Bibliografia

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