NORMATIVE
10 giugno 2024

Aggregazioni tra professionisti: anche i dentisti in attesa di importanti novità dal Decreto Legislativo per la riforma fiscale

MpO & Partners

Nel mondo odontoiatrico appare evidente come negli ultimi anni la tendenza dei professionisti a svolgere l’attività attraverso il modello (predominante) dello studio mono-professionale si sta costantemente affievolendo e si sta orientando verso strutture più complesse e competitive. Infatti, la domanda del “settore dentale” è sempre più articolata e specialistica e per questo emerge la necessità, tra gli odontoiatri, di creare realtà in cui si integrano maggiori e diversificate competenze. Ad oggi, in Italia, la forma di aggregazione più utilizzata tra i dentisti è lo studio associato anche se esiste la possibilità di svolgere l’attività professionale attraverso organizzazioni più strutturate quali, ad esempio, le società a responsabilità limitata.

Tale opportunità è stata introdotta dall’articolo 1, comma 153 della Legge 4 agosto 2017, n. 124 (Entrata in vigore il 29/08/2017) la quale prevede espressamente che “L'esercizio dell’attività odontoiatrica è consentito esclusivamente a soggetti in possesso dei titoli abilitanti di cui alla legge 24 luglio 1985, n. 409, che prestano la propria attività come liberi professionisti. L'esercizio dell’attività odontoiatrica è altresì consentito alle società operanti nel settore odontoiatrico le cui strutture siano dotate di un direttore sanitario iscritto all'albo degli odontoiatri e all'interno delle quali le prestazioni di cui all'articolo 2 della legge 24 luglio 1985, n. 409, siano erogate dai soggetti in possesso dei titoli abilitanti di cui alla medesima legge”.

E per lo svolgimento dell’attività professionale attraverso le Società Tra Professionisti?
Già da qualche anno il tema dell’aggregazione professionale (e, in generale, sull’organizzazione e riorganizzazione dello studio professionale) ha evidenziato tutti i limiti (e gli ostacoli) di una normativa in materia, ad oggi vigente, che, soprattutto in ambito fiscale, penalizza fortemente le aggregazioni tra professionisti non solo nella forma di studio associato e di società a responsabilità limitata, ma anche (e soprattutto) in quella di società tra professionisti (STP). Infatti, a differenza delle operazioni straordinarie di riorganizzazione aziendale, dove la maggior parte avvengono usufruendo del c.d. regime di neutralità fiscale, tale trattamento non viene riservato a nessuna forma di riorganizzazioni tra professionisti.

Nell’attuale scenario professionale in Italia si evidenzia come, ad esempio, l’operazione di trasformazione (o conferimento) di uno studio associato (o anche di uno studio organizzato sotto forma di ditta individuale) in una società tra professionisti può essere una scelta strategica per diversi motivi. Tra i principali vantaggi vi è la possibilità di adeguarsi alle nuove esigenze del mercato e di operare in un contesto più flessibile e dinamico. Inoltre, la trasformazione (o il conferimento) in una società tra professionisti può consentire una migliore gestione delle risorse, la diversificazione delle competenze, la specializzazione (sempre più richiesta dalla clientela) e l’accesso a nuovi mercati.

Come anticipato precedentemente tali vantaggi, però, vengono in buona parte annullati proprio dalla normativa fiscale vigente (e dagli orientamenti dell’Amministrazione Finanziaria) che può comportare significativi oneri fiscali per i professionisti coinvolti nell’operazione, frenando fortemente i progetti di aggregazione tra professionisti. A questo proposito, negli ultimi tempi, il dibattito sulla neutralità fiscale delle operazioni di trasformazione e conferimento degli studi associati (ma anche di studi professionali organizzati sotto forma di ditte individuali) in società tra professionisti ha preso sempre più forza.

Su pressione anche di Ordini professionali, associazioni di categoria, stampa specializzata, etc., è quindi finalmente intervenuto il Legislatore Fiscale con la c.d. Delega al Governo per la riforma fiscale (Legge n. 111 del 9 agosto 2023) pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 14 agosto 2023 ed entrata in vigore il 29 agosto 2023. Tale norma stabilisce che il Governo adotti, entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi che contemplino la revisione del sistema tributario.

Tra i tanti articoli della Legge, per quanto concerne il tema delle aggregazioni tra professionisti, molto importante è il contenuto del Titolo II, Capo 1, Articolo 5 (Princìpi e criteri direttivi per la revisione del sistema di imposizione sui redditi delle persone fisiche), punto 1, lettera f), punto 1.4 la quale prevede che “Nell’esercizio della delega di cui all’articolo 1 il Governo osserva altresì i seguenti princìpi e criteri direttivi specifici per la revisione del sistema di imposizione sui redditi delle persone fisiche… la neutralità fiscale delle operazioni di aggregazione e riorganizzazione degli studi professionali, comprese quelle riguardanti il passaggio da associazioni professionali a società tra professionisti”.

Pertanto, rendere neutrali le operazioni di riorganizzazione tra professionisti potrebbe finalmente dare un concreto impulso per far uscire i professionisti dalla storica propensione allo svolgimento dell’attività professionale in forma autonoma. Questo aspetto riveste particolare importanza per incentivare l’evoluzione che sta avvenendo nel mondo delle professioni e, quindi, favorire la costituzione di strutture professionali più complesse (di conseguenza più competitive) senza penalizzare, da un punto di vista fiscale, le parti coinvolte nelle operazioni di riorganizzazione. Molto recentemente (aprile 2024) con comunicato stampa del Consiglio dei Ministri il Governo ha informato di aver emanato un Decreto Legislativo attuativo della Legge Delega introducendo il principio della neutralità fiscale delle operazioni di aggregazione professionale.

Cosa molto importante (ad anche molto attesa dai professionisti) è l’introduzione del principio di neutralità fiscale (non rilevanti ai fini fiscali) con riferimento a “operazioni straordinarie concernenti i conferimenti, trasformazioni, fusioni e scissioni relativi a società tra professionisti; apporti in associazioni senza personalità giuridica costituite fra persone fisiche per l’esercizio in forma associata di arti e professioni o in società semplici; apporti delle posizioni partecipative nelle associazioni professionali o società semplici in altre associazioni o società costituite per l’esercizio in forma associata di arti e professioni o in società tra professionisti”.

In questi giorni sta girando una bozza del Decreto Legislativo il quale conferma il regime di neutralità fiscale per le operazioni di conferimento o trasformazione di uno studio associato (ma anche studi professionali organizzati sotto forma di ditta individuale) in Società tra Professionisti che finalmente darebbe un impulso alle operazioni di aggregazioni tra professionisti.

Immagine di copertina by Puwasit Inyavileart/AdobeStock.

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