ORTODONZIA
03 aprile 2025

Innovazione nel trattamento ortodontico con allineatori: l'importanza clinica della trimline

Mauro Fazioni* Nicolò Surico** Rita Consolaro** Stefano Orio***

Il Dipartimento di Odontostomatologia dell’Ospedale Sacro Cuore di Negrar, in collaborazione con AIOD (Accademia Italiana Odontostomatologia Digitale), ha consolidato in 8 anni di ricerca un nuovo protocollo operativo basato su tecnologia CAD/CAM per la terapia con allineatori AI-Aligner. L’integrazione tra progettazione digitale avanzata e taglio automatizzato mediante il sistema E3 di VHF camfacture AG garantisce oggi una predicibilità dei risultati senza precedenti, elevando lo standard qualitativo del trattamento.

La trimline: elemento chiave nel successo terapeutico
Oltre a parametri come timing degli spostamenti, spessore e tipologia del materiale, la progettazione della trimline (linea di taglio dell’allineatore) riveste un ruolo biomeccanico cruciale. Questa definisce:

  • ritenzione del dispositivo: capacità di aderire alle superfici dentali;
  • direzionalità delle forze: modulazione dell’efficacia nei diversi movimenti ortodontici.

Le configurazioni principali possono suddividersi in: taglio smerlato, taglio dritto, taglio ibrido. Ciascun tipo di taglio può essere eseguito a livello del margine gengivale o avere un’estensione oltre il margine fino a 2 mm. L’estensione oltre il margine gengivale è proporzionale alla ritenzione che offre l’allineatore e alla forza impressa nei movimenti. Il taglio smerlato segue il contorno gengivale, mantenendo un profilo ondulato (Figg. 1, 2). Questo tipo di taglio offre un aspetto più naturale ed è adatto per tutti i movimenti vestibolo- palatali (espansione, contrazione, inclinazione e torque coronale). Il taglio dritto aumenta la ritenzione e la forza applicata (Figg. 3, 4). È consigliato per i movimenti mesio-distali (traslazioni, angolazioni e tip coronali) e per i movimenti verticali (estrusione e intrusione). Il taglio ibrido, essendo una combinazione di taglio dritto e taglio a smerlo, permette di offrire la massima ritenzione e applicazione della forza sugli elementi o sui settori dove è richiesta (Fig. 5). Vediamo di seguito una casistica clinica in cui il successo della terapia è stato determinato anche dalla linea di taglio scelta e progettata in ogni singolo caso.

 

Caso clinico 1 - Malposizione in arcata inferiore
La paziente presenta un buon allineamento dell’arcata superiore e un leggero affollamento in arcata inferiore che vede l’elemento 42 con un’eccessiva inclinazione linguale. Per ottenere lo spazio mancante è necessario agire in due fasi: inizialmente sui settori posteriori con una leggera espansione e successivamente traslare gli elementi centrali fino a permettere all’elemento 42 di tornare in arcata con un cambio di inclinazione. Per le prime mascherine di espansione abbiamo progettato un taglio smerlato a 1 mm dal margine gengivale per l’intera arcata, mentre per la seconda fase un taglio ibrido, dritto con altezza 1 mm da 3.3 a 4.3 e a smerlo nei settori posteriori, in modo da massimizzare la forza applicata nelle traslazioni dei centrali (Figg. 6, 7).


Caso clinico 2 - Correzione di Cross bite in terapia intercettava

Il paziente di 8 anni in dentizione mista presenta l’Elemento 2.1 in cross e una contrazione delle arcate con gli elementi posteriori inclinati lingualmente. Nei primi 10 allineatori correggiamo il cross-bite per poi espandere le arcate. Scegliamo una linea di taglio dritta a 2 mm nella prima fase, per massimizzare la ritenzione viste le ridotte dimensioni delle corone cliniche. Per l’espansione, procederemo invece con un taglio a smerlo, sempre alto 2 mm (Figg. 8, 9).


Caso clinico 3 - Affollamento inferiore e superiore e dislivellamento piano occlusale
La paziente presenta affollamento di media intensità sia in arcata superiore sia inferiore, con gli elementi del gruppo centrale superiore eccessivamente proclinati vestibolarmente e un leggero dislivellamento del piano occlusale inferiore che vede gli elementi centrali leggermente più estrusi. La terapia prevede una leggera espansione e derotazione dei molari, una successiva distalizzazione dei premolari grazie agli spazi creati in fase 1 e infine l’inclinazione degli elementi centrali superiori. Inferiormente vengono corrette le rotazioni del gruppo anteriore sempre grazie a espansione e derotazione dei molari e successiva distalizzazione. Solo infine correggiamo l’intrusione del gruppo centrale. In questo caso utilizziamo un allenatore dritto a 1 mm per tutto il trattamento, tranne per l’ultima fase di inclinazione del gruppo frontale in cui utilizziamo un taglio ibrido, smerlato ad altezza 0 nei settori posteriori e ad altezza 1 mm nel settore anteriore (Figg. 10-12).


Caso clinico 4 - Upright molare in Ortodonzia pre-protesica
Il paziente presenta uno spazio ridotto in corrispondenza dell’elemento 1.6. Nel tempo di guarigione ossea post-impiantare viene eseguita una terapia ortodontica che consiste nella distalizzazione e nell’aumento del tipping dell’elemento 1.7 in modo da poter ottenere lo spazio per il posizionamento protesico di un molare. Per la complessità e la poca predicibilità dei movimenti del trattamento, abbiamo optato per un taglio ibrido, dritto ad altezza 1 mm da 1.7 a 1.4, smerlato ad altezza 1 nel resto dell’arcata (Figg. 13, 14).

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