PARODONTOLOGIA
19 settembre 2024

Utilizzo di un nuovo hydrogel collagenico nel trattamento di tasche parodontali: un case report

Marisa Roncati

Abstract
Il presente case report riguarda un paziente di 60 anni affetto da parodontite generalizzata di stadio III grado B, da 18 anni in cura presso lo studio dell’autrice, la quale durante la periodica seduta di igiene orale, programmata con cadenza quadrimestrale, identificava delle tasche parodontali di 6 mm di profondità a livello dell’elemento 26. Il trattamento ha previsto l’utilizzo di un nuovo hydrogel collagenico (H42, Bioteck Spa) in seguito alla strumentazione parodontale non chirurgica laser assistita eseguita in maniera sito specifica.

Gli strumenti utilizzati sono stati un laser Er: YAG, apparecchiature a ultrasuoni e curette manuali facendo anche uso di soluzioni rivelatrici di placca alla fine di migliorare la performance professionale del clinico. Il sito veniva mantenuto asciutto durante l’applicazione dell’hydrogel, estruso direttamente dalla siringa attraverso opportuno ago, partendo dal fondo della tasca e riempiendola fino a colmare il difetto. A questo punto il sito veniva mantenuto asciutto per 5 minuti mediante l’utilizzo di un aspiratore ad alta velocità e il paziente veniva dimesso senza limitazioni nell’igiene orale e nell’alimentazione.

Al follow-up a 1 mese e a 2 mesi si osservava una riduzione significativa dell’infiammazione, un notevole miglioramento della qualità del sigillo mucoso e i valori di sondaggio (PD) risultavano nella norma. A tre mesi di follow up, la sonda parodontale rileva un valore di 2 mm (PD) sempre in assenza di sanguinamento, associata a una recessione di 2 mm, per una complessiva riduzione della profondità di sondaggio di 4 mm dai 6 mm (PD) di baseline, e anche del CAL da 6 a 4 mm. Inoltre, le radiografie periapicali comparative di baseline dello studio e a tre mesi di follow up indicavano un leggero miglioramento nella mineralizzazione ossea del sito trattato, alquanto significativo in tempi così brevi.

Introduzione
La parodontite è una malattia cronica multifattoriale infiammatoria che colpisce circa 150 milioni di persone in Europa1. Il biofilm batterico e i prodotti del suo catabolismo rappresentano i fattori eziologici estrinseci che, interagendo con il sistema immunitario dell’organismo ospite, influenzato a sua volta da fattori di rischio genetici, ambientali e acquisiti, sono coinvolti nell’insorgenza e nel mantenimento dell’infiammazione dei tessuti parodontali2-4. Ciò determina la formazione di tasche parodontali e il successivo danneggiamento dell’osso alveolare, condizione che, se non opportunamente trattata, può portare a danni irreversibili, fino alla perdita degli elementi dentari interessati5. Il trattamento mediante terapia parodontale non-chirurgica per eliminare i batteri e la placca formata, è considerato il gold standard in caso di parodontite6. Tale procedura permette infatti di prevenire e arrestare la progressione della malattia parodontale, e verosimilmente di favorire la guarigione della tasca.

Per aumentare il successo di tale procedura, è opportuno rimotivare continuamente il paziente a una igiene orale congrua4 e a sottoporsi a un eventuale percorso per smettere di fumare, suggerendo inoltre adeguati stili di vita che possano limitare il diffondersi della patologia parodontale7. Successivamente al trattamento non-chirurgico sopracitato, e dopo una rivalutazione parodontale8, i siti che presentano un sondaggio residuo associato a segni di infiammazioni, dovrebbero essere gestiti con un approccio chirurgico9. Inoltre, la malattia parodontale può recidivare, per cui è essenziale un aggiornamento continuo della diagnosi tramite sondaggio circonferenziale di tutti i siti presenti nella cavità orale, ad ogni appuntamento di cura o controllo4. In caso si osservi una recrudescenza dell’infezione, con aumento della profondità di tasca, l’approccio chirurgico risulta indicato, in particolare in presenza di tasche parodontali ≥6 mm9. Ciò ha indotto la ricerca verso lo sviluppo di prodotti adiuvanti, da applicare successivamente al debridement meccanico, come antibiotici e sostanze battericide, volti a evitare la gestione chirurgica dell’infezione.

Sebbene tali procedure si siano dimostrate superiori al solo trattamento meccanico, la somministrazione di antibiotici innesca un incremento di batteri antibiotico-resistenti e ai possibili effetti collaterali. Sostanze battericide, come la clorexidina, se utilizzate in forma di collutori o di gel, possono avere effetti negativi, oltre che a livello estetico sulla colorazione dei denti, anche sulla flora batterica orale e creare una disbiosi che può favorire l’insorgenza di malattie dentali7. Viceversa, le salviette imbevute di clorexidina 0,12% (Digital Brush Baby, Enacare, Micerium), brevettate dall’autrice nel 2013, si associano a comprovati benefici11-13. Oggetto del presente articolo è mostrare i risultati clinici e radiografici a seguito dell’impiego di un nuovo hydrogel collagenico come coadiuvante del trattamento meccanico delle tasche parodontali, al fine di impedire la ricolonizzazione batterica e favorire la guarigione dei tessuti.

Caso clinico
Il presente case report riguarda il trattamento non chirurgico di tasche parodontali in un paziente di 60 anni, non fumatore, affetto da parodontite generalizzata di stadio 3 grado B, da 18 anni in cura presso lo studio dell’autrice, la quale durante la periodica seduta di igiene orale, programmata con cadenza quadrimestrale, identificava delle tasche parodontali di 6 mm di profondità a livello dell’elemento 26.

L’approccio non-chirurgico prevedeva l’impiego di strumenti a ultrasuoni e manuali, associati all’uso aggiuntivo di un laser Er: YAG (Pluser, Doctor Smile, Lambda S.p.A.) e il successivo impiego dell’hydrogel. Al fine di identificare le zone di maggiore densità di biofilm batterico veniva utilizzata una soluzione dentale rivelatrice (Fig. 1). Dopo una congrua strumentazione parodontale non chirurgica laser assistita, i siti selezionati per l’applicazione del prodotto venivano asciugati con aria compressa e con l’utilizzo di microbrush (Fig. 2). Negli istanti successivi la tasca veniva riempita mediante l’hydrogel H42 (H42, Bioteck Spa) (Fig. 3) costituito da collagene di tipo I, polimeri riassorbibili e quantità ancillari di vitamina C per l’ottimizzazione della reologia ovvero per la visco-modulazione dell’hydrogel.

 

Il prodotto è stato estruso mediante l’impiego di aghi cannula da 25 gauge, a partire dal fondo della tasca parodontale, fino a colmarla completamente (Fig. 4). Durante l’estrusione del prodotto e per i successivi 5 minuti (tempo di “setting”), il sito è stato mantenuto asciutto, applicando dei cotton roll, un apribocca e mediante l’impiego di aspiratore chirurgico. Questo periodo di tempo permette l’adesione ottimale di H42 ai tessuti connettivali. A fine seduta sono state date al paziente tutte le istruzioni per una corretta gestione dell’igiene domiciliare allo scopo di ottenere un controllo di placca ideale. La terapia domiciliare prevedeva l’utilizzo di spazzolini interdentali (Interdental Brush, Enacare, Micerium), spazzolino elettrico (Spazzolino CS SURGICAL, mega soft CURAPROX) e salviette imbevute di soluzione salina (Digital Brush Baby, Enacare, Micerium). Le immagini cliniche 5-8 illustrano l’evoluzione clinica del trattamento eseguito sull’elemento 26. Alla baseline, la sonda parodontale aveva rilevato 6 mm di profondità di sondaggio iniziale (PD), associato a sanguinamento (BoP+) in assenza di recessione, con un valore di 6 mm di CAL (Fig. 5). 

 

 Il sondaggio parodontale, a un mese di follow up, eseguito molto delicatamente/superficiale (Fig. 6), per non rischiare il distacco dell’epitelio di giunzione di neoformazione4, rileva una profondità di tasca ridotta a 3 mm, in assenza di sanguinamento e con un CAL di 4 mm. La qualità del sigillo mucoso appare sicuramente molto migliorata. Il sondaggio parodontale con una pressione nella norma è indicato solo dopo il secondo mese di follow up (Fig. 7), rispettando i tempi di guarigione del tessuto connettivo8. A due mesi di follow up la sonda parodontale rileva 3 mm di profondità di sondaggio (PD) e 1 mm di recessione con un CAL complessivo di 4 mm (Fig. 7), mentre a tre mesi di follow up il sondaggio si è ulteriormente ridotto a 2 mm (PD) sempre in assenza di sanguinamento, una recessione di 2 mm e un CAL complessivo di 4 mm (Fig. 8). Si apprezza soprattutto un miglioramento del sigillo muco-gengivale e della qualità del fenotipo parodontale ora presente (Fig. 8). Significativo riscontrare, in tempi così brevi14, nelle radiografie periapicali comparative di baseline dello studio e a tre mesi di follow up, un leggero miglioramento nella mineralizzazione ossea del sito trattato (Fig. 9). Attualmente il paziente si presenta regolarmente alle sedute di igiene orale professionale ogni 4 mesi e continua a dimostrare un controllo domiciliare ideale del biofilm, fattore che ha certamente impattato sull’esito clinico della gestione non chirurgica del caso.

 

Conclusioni
Questo caso clinico mostra che l’impiego del nuovo hydrogel collagenico (H42, Bioteck Spa) costituito da collagene di tipo I, polimeri ad alto peso molecolare e quantità ancillari di vitamina C, è efficace nel promuovere la guarigione delle tasche parodontali. A distanza di 1 mese si osserva la riduzione della profondità di tasca da 6 a 3 mm, mentre la radiografia di controllo a 3 mesi mostrava un leggero miglioramento nella mineralizzazione dei tessuti duri del sito trattato, risultato significativo considerando i tempi brevi nel quale è stato osservato14. Edema e ipertrofia erano notevolmente migliorati già dopo 1 mese.

L’hydrogel H42 ha esercitato la propria funzione occludente, impedendo la ricolonizzazione batterica e, allo stesso tempo, il collagene contenuto in esso ha fornito l’impalcatura necessaria ai fibroblasti per colonizzare il difetto e favorire la rigenerazione dell’epitelio gengivale attorno al dente, chiudendo dunque le tasche parodontali. Nessun effetto collaterale è stato osservato in un soggetto non fumatore e con un ottimo controllo di placca.

Questo caso clinico mostra che l’impiego del nuovo hydrogel collagenico (H42, Bioteck Spa) costituito da collagene di tipo I, polimeri ad alto peso molecolare e quantità ancillari di vitamina C, è efficace nel promuovere la guarigione delle tasche parodontali. A distanza di 1 mese si osserva la riduzione della profondità di tasca da 6 a 3 mm, mentre la radiografia di controllo a 3 mesi mostrava un leggero miglioramento nella mineralizzazione dei tessuti duri del sito trattato, risultato significativo considerando i tempi brevi nel quale è stato osservato14. Edema e ipertrofia erano notevolmente migliorati già dopo 1 mese.

L’hydrogel H42 ha esercitato la propria funzione occludente, impedendo la ricolonizzazione batterica e, allo stesso tempo, il collagene contenuto in esso ha fornito l’impalcatura necessaria ai fibroblasti per colonizzare il difetto e favorire la rigenerazione dell’epitelio gengivale attorno al dente, chiudendo dunque le tasche parodontali. Nessun effetto collaterale è stato osservato in un soggetto non fumatore e con un ottimo controllo di placca.

Bibliografia

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