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10 dicembre 2020

Maltrattamento e trascuratezza dentale dei minori

By Patrizia Biancucci, odontoiatra forens

Il IV Convegno “Maltrattamento e trascuratezza dentale dei Minori”, che si è svolto online lo scorso 28 novembre 2020, è stato organizzato dalla associazione di volontariato odontoiatrico COI, Cooperazione Odontoiatrica Internazionale, e dalla sezione di Medicina Legale dell’Università degli Studi di Torino, con il patrocinio dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della stessa città.
Un evento che ha coniugato la mission del COI “L’odontoiatria non può essere isolata e separata dal servizio sanitario tradizionale, deve essere maggiormente integrata, in particolare con i servizi di assistenza primaria”- come sottolinea il suo presidente Marco Lungo - con il ruolo dell’Odontoiatria Forense in grado di accertare e diagnosticare il maltrattamento e l’abuso sui minori. 
È il responsabile scientifico, Emilio Nuzzolese, odontoiatra forense dell’Università di Torino, ad aver dato un ampio e qualificato inquadramento multidisciplinare del fenomeno del maltrattamento sui minori, che chiarisce così la comunità d’intenti: “Fondamentale l’apporto dell’odontoiatria sociale e dell’odontologia forense come pure il ruolo sentinella di odontoiatri, igienisti dentali e pediatri nella prevenzione e nel contrasto alla violenza contro le persone fragili e vulnerabili, in particolare contro bambini e adolescenti. Testa, viso e bocca sono sedi dove poter ritrovare segni e lesioni di possibile maltrattamento e abuso, da cui deriva il dovere per noi odontoiatri forensi di intraprendere percorsi di sensibilizzazione e sinergie con tutti gli operatori dell'infanzia. Così nel marzo 2009 decisi di organizzare il primo convegno multidisciplinare in tema di maltrattamento e trascuratezza dei minori, che evidenziava anche il ruolo preventivo di odontoiatri, igienisti dentali e pediatri”

Tra le varie relazioni di psicologi, igienisti, odontoiatri, assistenti sociali e medici legali, molto significativi gli interventi di Ylenia Serra, Garante dell’infanzia e adolescenza della Regione Piemonte e di Emma Avezzù, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni del Piemonte e Valle d’Aosta. Quest’ultima nello specifico ha dato precise indicazioni circa le conseguenze penali per operatori sanitari, odontoiatri e igienisti, che hanno l’obbligo di referto per reati procedibili di ufficio, se reiterati nel tempo. 
Nel caso di minori con segni di maltrattamento, di violenze fisiche, psicologiche, sessuali, rapporti anche con consenso del minore, peraltro non valido entro i 14 anni di età, è obbligatorio farne segnalazione a carabinieri, polizia, servizi sociali. L’omissione di referto infatti è un reato punito dal C.P. e va fatto senza ritardo per agevolare le indagini della Procura delle Repubblica.
Emma Avezzù ha anche messo in guardia dalle facili interpretazioni, riferendo di un caso, capitato a lei, che sembrava apparentemente da bruciature di sigarette su una minore proveniente da un campo nomadi, mentre invece si è poi rivelato essere Impetigine dopo consulenza tecnica. Ha riferito anche di “culture e subculture, in Italia e all’Estero, in cui esiste l’abuso intrafamiliare, come pure le ustioni dovute a posate previamente passate sul fuoco, frequentemente utilizzate dalle madri provenienti dal Magreb”.
Interessante il fenomeno “maltrattamento” nella storia, ripercorso da Martina Gangale, igienista dentale, a cominciare dal V° secolo a.c. nella Grecia classica quando i neonati deformi venivano gettati dalla rupe tarpea per migliorare la razza dei guerrieri spartani; nella polis greca il rapimento di giovani adolescenti per intrattenere relazioni sessuali; il ratto delle Sabine da parte di Romolo per ripopolare la città; la strage degli innocenti di Erode per uccidere Gesù; il lavoro minorile durante la rivoluzione industriale. 
Esaustiva relazione di Emilio Nuzzolese su come riconoscere una lesione da morso umano (bitemark) indicativo ma non unico elemento che deve innescare indagini più approfondite. L’indentazione è rara, di solito non c’è l’impronta dei denti bensì la reazione dei tessuti circostanti che configura una lesione ovalare o ellittica o semilunare dai 25 ai 43 mm, con delle variabili: il tempo trascorso, l’umidità, lo spostamento dell’aggressore e della vittima, e altre. Il dentista “sentinella” dunque dovrebbe riconoscere e documentare le lesioni sospette e farne referto, ma l’accertamento e la diagnosi sono riservati al medico/odontoiatra legale.