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18 settembre 2020

ANDI sostiene alcuni emendamenti al DL Agosto

By Redazione Management Odontoiatrico



A seguito della diminuzione del credito d’imposta riguardante le spese di sanificazione e acquisto dei dispositivi di protezione anti coronavirus, l’ANDI è scesa in campo per sostenere alcuni emendamenti al DL Agosto in cui si richiede innanzitutto una nuova specifica misura di credito d’imposta limitata alle sole professioni sanitarie. Dalla nota pubblicata sul sito dell’Associazione, si legge come una simile iniziativa fosse già presente nel Decreto rilancio, ma essendo estesa a una pluralità ha causato una richiesta tale da portare alla riduzione della percentuale del 60% di credito d’imposta iniziale all’attuale 15% come comunicato dall’Agenzia delle Entrate.
L’ANDI nella nota richiede, compatibilmente ai vincoli di bilancio, «una nuova misura di legge, ovvero una proroga, in via transitoria fino al 31 dicembre 2021, del credito d’imposta del 60% come previsto dall’art. 125 del D.L. 34/2020 e dell’esenzione IVA, per l’acquisto di mascherine chirurgiche e degli altri DPI come indicato all’articolo 19, comma 1, del DPR 633/1972, specificamente riservata ai soli laureati in medicina e chirurgia, odontoiatria, e alle professioni sanitarie, iscritti ai rispettivi Ordini professionali, che svolgono un lavoro nella impossibilità di rispettare la prassi del distanziamento “interbuccale” di oltre 1 metro».
Tra gli altri emendamenti rilanciati dall’Associazione è presente anche la vicenda Dentix. In chiusura del comunicato il Presidente Nazionale Carlo Ghirlanda dichiara «Spetta ora al Parlamento agire per ratificare le soluzioni ai problemi di grande rilievo che abbiamo evidenziato tramite gli emendamenti presentati, alcuni dei quali riguardano i necessari incentivi per il diritto-dovere alla protezione personale da parte di tutti i professionisti sanitari che non possono rispettare, a causa delle cure delle quali sono responsabili, il distanziamento preventivo con i pazienti, e altri richiedono di agire per la conferma del diritto alla salute odontoiatrica da parte di tanti cittadini italiani che vengono raggirati da forme di esercizio commerciale della attività odontoiatrica che non devono potere continuare ad agire come ora accade nel nostro Paese. I problemi da noi evidenziati esigono interventi: spetta ora al Parlamento accogliere le nostre proposte e trasformarle in provvedimenti di legge che rappresenterebbero un segnale di riconosciuta attenzione e di tutela».