NEWS

20 aprile 2020

Covid-19: odontoiatra medico o dentista? Tempo di verifiche

L’industria degli eventi e della Live Communication
lancia un grido di allarme: servono aiuti concreti alle aziende e un piano di ripartenza
Milano, 27 aprile 2020: senza eventi, concerti, convention, congressi, fiere, il nostro Paese perde visibilità nel mondo, fatturato interno e mette a rischio una industry che raccoglie circa 570mila lavoratori.
Un grido d’allarme che arriva non solo dalle voci note di Tiziano Ferro, Vasco Rossi e Laura Pausini, ma soprattutto da agenzie, associazioni e imprese del mondo degli eventi, dei congressi e della Live Communication, che si sono riuniti sotto l’hashtag #ItaliaLive, un progetto che vuole portare all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni una grave crisi economica e sociale che sta attraversando il settore.

By Patrizia Gatto

In ogni momento storico è legittimo fare il punto su se stessi o sulla propria categoria di appartenenza. Per molti operatori degli studi odontoiatrici questa forzata domiciliazione avrà portato a fare riflessioni su quanto la società italiana riconosca profondamente o meno il ruolo sanitario degli Odontoiatri e del loro team.

Negli anni passati c’è stato un grande sforzo per far comprendere alla cittadinanza e alle istituzioni l’importanza delle cure odontoiatriche e della medicina orale. Si è parlato molto di malattie sistemiche connesse alla patologia parodontale, problema di rilevanza nazionale, di miglioramenti psicologici e sociali successivi alle cure odontoiatriche, di importanza della prevenzione. Per tale ragione, si è da più parti richiesto di allargare, agevolandola, la base di pazienti che accede alle cure odontoiatriche, allarmati anche da crisi economiche successive che potrebbero invece restringere questo accesso.

Come scritto in un mio editoriale, in tempi poco precedenti l’emergenza Coronavirus, a cui si rinvia, il dentista è frequentemente recepito nell’immaginario collettivo come una figura “tecnica” capace e insostituibile, ma ancora molto distante dalla categoria medica alla quale a tutti gli effetti appartiene.

In un articolo pubblicato alcuni giorni fa su Dental Tribune si legge che in alcuni Stati americani è stato richiesto ai dentisti, su base volontaria, (a parte di donare mascherine e dispositivi agli ospedali) di mettere le proprie competenze a disposizione della comunità. Competenze tra le quali si legge “diagnosi di primo livello; esecuzione del test COVID-19; triage; trattamento delle emergenze, compresa la somministrazioni di anestesia locale o effettuare suture; somministrazione di ossigeno; somministrazione di iniettabili, comprese le vaccinazioni; prescrizioni. Inoltre, i chirurghi orali e gli anestesisti dentali possono intubare e fornire sedazione profonda e servizi di anestesia generale”.

E di alcuni giorni fa la lettera scritta al Ministro Speranza dal Presidente dell’Aio, il dott. Fiorile, pubblicata anche da noi, “AIO Associazione Italiana Odontoiatri, in rappresentanza dei Medici Odontoiatri libero professionisti italiani, grazie ai colleghi che operano all’interno dei propri Studi professionali capillarmente distribuiti sul territorio nazionale, si rende disponibile ad eseguire ai pazienti in ingresso negli studi, indagini e test epidemiologici a fini statistici e/o a supporto dell’attività svolta dal SSN.”

Sappiamo che alcuni Odontoiatri si sono spontaneamente offerti come volontari nelle strutture pubbliche a sostegno dell’emergenza. 

In attesa di adottare le misure idonee a protezione del personale dello studio e dei pazienti per la riapertura ordinaria degli studi e non solo per le emergenze, è importante ribadire i principi fondamentali che in questi anni hanno caratterizzato la formazione, l’informazione e la ricerca del settore dentale tra cui vorremmo sottolineare:

1) Lo studio Odontoiatrico è una struttura medico sanitaria, dove in primis si fa diagnosi e si intercettano patologie
2) Il ruolo del dentista sentinella, uno slogan da rendere concreto nei momenti opportuni
3) Le cure dentali sono di primaria importanza per la salute del cittadino e non sono solo una prestazione “non essenziale”
4) La prevenzione e gli stili di vita, previste anche nelle raccomandazioni ministeriali, non possono essere sospesi per lungo tempo
5) La crisi economica, conseguente al Covid-19, sarà di misure enormemente superiori e non prevedibili rispetto a quelle dell’ultimo ventennio: nessuno può dimenticare che i cittadini hanno bisogno di cure e riabilitazioni orali che di fatto non sono contemplate nell’assistenza pubblica

“Anche in tempi di Coronavirus lo studio dentistico è sicuro e non bisogna trascurare la propria bocca” così ha dichiarato al Tg1 in un servizio sui dentisti, Carlo Ghirlanda.

Siamo contenti che in questi giorni siano comparse sui media italiani richiami al ruolo del Medico-odontoiatra, una occasione da non perdere per ripensarsi e farsi pensare a tutto raggio come una branca della medicina con le sue specifiche figure professionali a servizio della salute e della prevenzione anche diagnostica del cittadino. Forse il temine dentista potrebbe essere obsoleto, per far rinascere questa meravigliosa professione.