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30 marzo 2020

Azioni concrete e richieste di Federcongressi&eventi a tutela del settore della Meeting Industry

L’industria degli eventi e della Live Communication lancia un grido di allarme: servono aiuti concreti alle aziende e un piano di ripartenza
Milano, 27 aprile 2020: senza eventi, concerti, convention, congressi, fiere, il nostro Paese perde visibilità nel mondo, fatturato interno e mette a rischio una industry che raccoglie circa 570mila lavoratori.
Un grido d’allarme che arriva non solo dalle voci note di Tiziano Ferro, Vasco Rossi e Laura Pausini, ma soprattutto da agenzie, associazioni e imprese del mondo degli eventi, dei congressi e della Live Communication, che si sono riuniti sotto l’hashtag #ItaliaLive, un progetto che vuole portare all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni una grave crisi economica e sociale che sta attraversando il settore.

By Tueor Servizi



La Federcongressi&eventi è l’associazione delle imprese che svolgono attività connesse con l’organizzazione di congressi, convegni, fiere, corsi di formazione accreditata e non, di viaggi incentive e di eventi quali meeting e convention aziendali nata nel 2004 e, ad oggi, rappresenta a tutto tondo in Italia della Meeting Industry. Consapevole delle ingenti cifre e degli importanti numeri che caratterizzano questo settore, si parla di oltre 400 mila eventi organizzati ogni anno con percentuali del 13% di Pil e del 15% di occupazione sul territorio nazionale, la Federcongressi&eventi ha deciso di prendere in mano la situazione di grande difficoltà del momento attuale. Già nel precedente decreto, il Governo ha inserito questo settore tra i maggiormente colpiti dalle misure contenitive per fare fronte all’emergenza sanitaria data dalla diffusione del virus Covid-19 (cfr. comma 2 art. 61 del decreto in oggetto).

Ritenendo tuttavia insufficienti le misure finora approvate per evitare il collasso totale del settore, Federcongressi&eventi, al fine di ottenere un reale sostegno alle imprese della Meeting Industry che avranno una cosnsistente riduzione di fatturato per tutto l’anno 2020, ha ritenuto opportuno predisporre e sottoporre all’attenzione della  Commissione permanente (Bilancio) del Senato un pacchetto di emendamenti al disegno di legge di conversione del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, recante misure di potenziamento del servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19 (cfr. nostre circolari n. 88 e n. 93 del 2020).
Per leggere tutte le richieste inviate dall’associazione alla V Commissione permanente (Bilancio) visitate il sito.

Un altro concreto intervento di Federcongressi&eventi riguarda la proposta di collaborazione con l’ Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) tramite comunicazione ufficiale al segretario Moro e alla Commissione Nazionale Formazione nella quale si è messa in luce la collaborazione in questi anni per il miglioramento dei sistema ECM e la necessità di agevolazione delle attività di formazione per gli operatori sanitari durante il periodo di sospensione della normale attività lavorativa e di supporto degli stessi provider ECM anch’essi in forte crisi.

Infine, consci della necessità e dell’urgenza di normare quanto prima i rapporti contrattuali e non tra gli organizzatori degli eventi e i fornitori, nello specifico le strutture congressuali e alberghiere, la Federcongressi&eventi ha proposto le suddette linee guida al fine di disciplinare la riprogrammazione e l’annullamento di eventi fissarli nell’arco temporale di vigenza delle disposizioni previste dal DPCM del 09 marzo 2020 e delle sue eventuali successive modificazione e/o integrazioni.

“Ferme restando l’indipendenza delle politiche commerciali e delle policy contrattuali che ciascuna realtà imprenditoriale continuerà a seguire, si auspica che il maggior numero possibile di strutture voglia seguire queste linee guida nel comune interesse di salvaguardare, nei limiti del possibile. L’integrità strutturale, finanziaria e strutturale delle aziende che compongono la filiera della Meeting Industry italiana.
Per quanto riguarda la riprogrammazione di eventi la cui data prevista di svolgimento è antecedente alla data di termine prevista dalle “Disposizioni finali” del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 09 marzo 2020 ed eventuali successive modifiche/integrazioni, il mancato svolgimento di questi eventi rientra a pieno titolo tra le cause di forza maggiori previste dal nostro ordinamento e mette entrambe le parti che hanno sottoscritto il contratto nell’oggettiva impossibilità di adempiere alle proprie obbligazioni. All’organizzatore, infatti, è preclusa la possibilità di organizzare l’evento e i responsabili delle strutture non possono consentire che le stesse si realizzino nei propri locali. La conseguenza giuridica è pertanto costituita dal venir meno dell’obbligazione tra le parti, con restituzione degli importi percepiti e dal venir meno di qualsiasi diritto all’ottenimento del pagamento delle somme previste contrattualmente. Atteso che, tuttavia, l’interesse comune non limitato al singolo episodio è certamente quello di conservare il valore costituito da un evento già organizzato e autorizzato, in tali casi, ove possibile, la riprogrammazione degli eventi dovrebbe essere attuata senza aggravi di costi per l’organizzatore e senza applicazione di penali contrattuali da parte dei fornitori. Le caparre confirmatorie e gli acconti versati potrebbero essere in tal caso trattenute dalle strutture quale acconto sul dovuto per lo svolgimento dell’evento in date successive da concordarsi nel rispetto delle esigenze di entrambe le parti. Tale modus operandi, peraltro, costituirebbe comportamento virtuoso delle parti che, in presenza di una fattispecie di oggettiva forza maggiore che determina innegabilmente danni per entrambe, si adoperano per limitare reciprocamente gli stessi.

Per quanto riguarda l’annullamento di eventi la cui data prevista di svolgimento è successiva alla data di termine prevista dalle “Disposizioni finali” del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 09 marzo 2020 ed eventuali sue successive modificazioni/integrazioni
- Eventi con data prevista di svolgimento entro i 30 giorni oltre il termine del periodo previsto dal citato DPCM ed eventuali sue successive modificazioni/integrazioni: possibile annullamento, su richiesta dell’organizzatore, con restituzione piena delle somme versate a titolo di acconto, senza restituzione delle somme già versate a titolo di caparra confirmatoria, ma senza applicazione di ulteriori e diverse penali anche se contrattualmente previste.
- Eventi con data prevista di svolgimento compresa tra i 30 e i 60 giorni oltre il termine previsto dal citato DPCM ed eventuali sue successive modificazioni/integrazioni: possibile annullamento, su richiesta dell’organizzatore, con restituzione piena delle somme versate a titolo di acconto e senza restituzione delle somme già versate a titolo di caparra confirmatoria. Applicazione di eventuali penali nella misura del 50% rispetto a quanto contrattualmente previsto.
- Eventi con data prevista di svolgimento oltre i 60 giorni oltre il termine del periodo previsto dal citato DPCM ed eventuali sue successive modificazioni/integrazioni: applicazioni delle clausole contrattuali stipulate dalle parti. Le caparre confirmatorie e gli acconti versati non dovranno essere resi all’organizzatore.
In attesa di risposte concrete a queste richieste da parte della Commissione permanente del Senato, degli enti formativi e delle associazioni di categoria, ringraziamo la Federcongressi&eventi per il suo celere contributo dato a tutela di tutte le imprese del settore.