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13 marzo 2020

Medici e odontoiatri: appello della categoria

L’industria degli eventi e della Live Communication lancia un grido di allarme: servono aiuti concreti alle aziende e un piano di ripartenza
Milano, 27 aprile 2020: senza eventi, concerti, convention, congressi, fiere, il nostro Paese perde visibilità nel mondo, fatturato interno e mette a rischio una industry che raccoglie circa 570mila lavoratori.
Un grido d’allarme che arriva non solo dalle voci note di Tiziano Ferro, Vasco Rossi e Laura Pausini, ma soprattutto da agenzie, associazioni e imprese del mondo degli eventi, dei congressi e della Live Communication, che si sono riuniti sotto l’hashtag #ItaliaLive, un progetto che vuole portare all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni una grave crisi economica e sociale che sta attraversando il settore.

By Fonte Confederazione Aepi



Studi aperti per l’emergenza ma con costi da sostenere. Ripensare al sistema previdenziale durante la crisi.

Per medici e odontoiatri sospensione con abbattimento del 50 per cento delle competenze da versare all’Enpam, l’ente di previdenza della categoria. La richiesta arriva in un momento di grave difficoltà, in cui i professionisti sono esposti in prima persona. Il presidente di Confederazione Aepi Mino Dinoi, Gabriella Ancora di Ciu Unionquadri e Francesco Riva del Cnel si rivolgono allo stesso Enpam e ai ministri della Salute e dell’Economia, Speranza e Gualtieri. «Va dato un riconoscimento a queste persone che continuano a sostenere costi di tasse, utenze e personale garantendo ‒ dal punto di vista etico ‒ le prestazioni di urgenza ai pazienti che lo richiedono. In questo momento non hanno entrate, ma continuano a sostenere delle spese. Gli studi andrebbero riconosciuti come aziende e sostenuti, sino alla cessazione dello stato di crisi».

A sottolinearlo è Francesco Riva, che poi guarda oltre. «Superato questo momento, dovremo rispondere con l’innovazione tecnologica. Abbiamo aziende mediche e sanitarie di eccellenza: bisogna stimolare l’acquisto di prodotti italiani ad esempio con finanziamenti a fondo perduto. I soldi che risparmiamo in questa fase potranno servire per l’innovazione».

Considerazioni in linea con l’impegno della Confederazione Aepi. «È necessario pensare ad un sistema che ci permetta di ammodernarci e far ripartire l’economia, puntando soprattutto sulle nostre eccellenze» così commenta il presidente Mino Dinoi. «La nostra visione va proprio in questa direzione: il nostro Paese è ricco di microimprese che rappresentano un valore aggiunto e di professionisti di altissimo livello. Sono la nostra forza e necessitano, pertanto, di azioni mirate. Soprattutto in questo momento, le professioni sanitarie vanno tutelate. E le loro richieste non possono rimanere inascoltate».