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05 giugno 2019

ECM: come si deve comportare il professionista

L’industria degli eventi e della Live Communication lancia un grido di allarme: servono aiuti concreti alle aziende e un piano di ripartenza
Milano, 27 aprile 2020: senza eventi, concerti, convention, congressi, fiere, il nostro Paese perde visibilità nel mondo, fatturato interno e mette a rischio una industry che raccoglie circa 570mila lavoratori.
Un grido d’allarme che arriva non solo dalle voci note di Tiziano Ferro, Vasco Rossi e Laura Pausini, ma soprattutto da agenzie, associazioni e imprese del mondo degli eventi, dei congressi e della Live Communication, che si sono riuniti sotto l’hashtag #ItaliaLive, un progetto che vuole portare all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni una grave crisi economica e sociale che sta attraversando il settore.

By Dental Tribune Italia



L’educazione continua in medicina (ECM) e i relativi crediti sono argomento di grande attualità, sia per l’imminente chiusura del triennio 2017-2019 (31 dicembre), sia per alcuni episodi di cronaca venuti alla luce sui media generalisti nazionali che hanno visto l’applicazione di sanzioni e sospensioni dall’ordine di alcuni medici i quali, a seguito di accertamenti derivanti da errori commessi durante la pratica, sono stati oggetto di controlli aggiuntivi dai quali è risultato che non erano stati accumulati i crediti ECM richiesti dalla normativa (ricordiamo che ogni professionista deve acquisire 150 crediti formativi a triennio).
In quest’ottica di riorganizzazione della formazione ECM bisogna sottolineare come, a partire dal 2020,è prevista una forte azione di controllo nei confronti dei professionisti per verificare il corretto adempimento formativo. Diventa quindi realtà lo spauracchio di sospensione per chi non completa il carico di ECM. Grazie all’ampia offerta formativa, sia residenziale che a distanza, negli ultimi anni è certamente aumentato il numero di professionisti sanitari attenti all’aggiornamento ECM, percepito sempre meno come una semplice incombenza, bensì come riprova della qualità e della formazione acquisita. Ciò nonostante, il completamento dell’obbligo formativo è stato raggiunto, in media, da poco più del 50% dei professionisti sanitari. Per poter in parte agevolare la messa in regola dei professionisti, che per svariati motivi non sono stati in grado di completare il loro percorso formativo del triennio passato, l’AGENAS (Agenzia Nazionale per i servizi sanitari Regionali) ha ritenuto opportuno sancire una proroga che offre l’opportunità a tutti i professionisti sanitari, che nel triennio 2014-2016 non abbiano soddisfatto l’obbligo formativo individuale triennale, di completare il conseguimento dei crediti con formazione ECM svolta nel triennio 2017-2019. Per far ciò, il professionista sanitario dovrà effettuare l’accesso al portale COGEAPS e procedere allo spostamento della competenza dei crediti acquisiti. Tale facoltà può essere esercitata autonomamente dal professionista grazie allo specifico processo informatico da eseguire sul portale del COGEAPS.
Il primo passo da effettuare è quello relativo alla verifica del suo stato grazie al servizio Agenas chiamato myECM. Realizzato questo controllo, il professionista sarà in grado di quantificare i crediti di cui ha bisogno per poter completare il proprio carico e scegliere quali corsi possano essere adeguati alla sua formazione e specializzazione. Per poter venir incontro alle esigenze economiche e di tempo sottratto alla pratica clinica, è importante l’offerta formativa dei cosiddetti corsi FAD (formazione a distanza), che permettono al clinico di poter completare la propria formazione in maniera agevole e adeguata al tempo derivante dall’attività professionale Una novità in merito all’acquisizione dei crediti è prevista in merito all’auto formazione: la possibilità da parte del professionista sanitario di veder trasformati in crediti tutta una serie di attività non codificate come corsi di formazione, ma che rientrano nelle attività di aggiornamento professionale, quali la lettura di riviste scientifiche o libri. Infatti, da gennaio 2019 sarà possibile acquisire fino a un 20% di crediti (sul totale) derivanti dall’autoformazione a differenza del passato, dove la quantità di questa tipologia di crediti formativi poteva raggiungere un massimo del 10%. Pertanto, in questo momento è più che mai importante verificare la propria situazione formativa per potersi mettere a pari con il carico formativo richiesto.
In conclusione, va ricordato che in giugno si insedierà la nuova commissione e sarà importante per il professionista tenersi aggiornato sulle eventuali modifiche dei prossimi piani formativi triennali.


Articolo pubblicato sul Dental Tribune Italian Edition