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13 maggio 2019

Un articolo delinea il ruolo dei dentisti nell’identificazione dei casi di violenza domestica

L’industria degli eventi e della Live Communication lancia un grido di allarme: servono aiuti concreti alle aziende e un piano di ripartenza
Milano, 27 aprile 2020: senza eventi, concerti, convention, congressi, fiere, il nostro Paese perde visibilità nel mondo, fatturato interno e mette a rischio una industry che raccoglie circa 570mila lavoratori.
Un grido d’allarme che arriva non solo dalle voci note di Tiziano Ferro, Vasco Rossi e Laura Pausini, ma soprattutto da agenzie, associazioni e imprese del mondo degli eventi, dei congressi e della Live Communication, che si sono riuniti sotto l’hashtag #ItaliaLive, un progetto che vuole portare all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni una grave crisi economica e sociale che sta attraversando il settore.

By Dental Tribune International



Gli obblighi dei dentisti nella società vanno ben oltre la salute orale. Recentemente, l’University of Arizona College of Medicine-Phoenix ha pubblicato un articolo che mette in luce l’importante ruolo che i dentisti possono svolgere nell’identificare le vittime di violenza domestica. Secondo gli autori, lo scopo dell’articolo è quello di portare l’odontoiatria e le sue branche a indagare sulle lesioni cerebrali traumatiche (TBI), in particolare nei casi di violenza domestica.
Nel documento, alcuni dei biomarcatori orali che potrebbero aiutare i dentisti a identificare le vittime di violenza domestica includono i denti fratturati o scheggiati e le lacerazioni o rotture del tessuto orale che non sono coerenti con la storia personale che, quindi, aumentano l’indice di sospetto. Lo scolorimento del dente, le radici smussate e anche la necrosi polpare possono essere segni di un precedente trauma dentale che richiede ulteriori indagini.

L’autore principale dello studio, Timothy Ellis, uno studente del Midwestern University College of Dental Medicine-Arizona, ha detto: «Nella nostra società, e in altre parti del mondo, la violenza domestica è più comune di quanto molti sospettano. I sopravvissuti raccontano che sono stati maltrattati o colpiti alla testa “troppe volte per ricordare”. Così, i traumi orali e facciali possono essere trattati o identificati da dentisti e sottospecialisti dentali, aprendo un’altra strada ai pazienti per l’accesso a cure adeguate o all’assistenza necessaria».

Secondo gli autori dello studio, 41,50 milioni di persone patiranno qualche tipo di violenza domestica durante la loro vita, e 20,75 milioni di persone subiranno lesioni cerebrali traumatiche. Di quest’ultime, 8,3 milioni di persone vivranno con una qualche forma di conseguenze fisiologiche o psicologiche a lungo termine dal trauma.

«Questa è una necessità della società e dobbiamo fare appello a tutti gli attori coinvolti nell’assistenza sanitaria e obbligare i giornalisti a unirsi alla lotta», ha detto il Dr. Jonathan Lifshitz, direttore del programma di ricerca sul neurotrauma traslazionale presso l’Università dell’Arizona College of Medicine. «Questo documento sta creando ulteriori punti di contatto tra le vittime e il sistema sanitario. I dentisti hanno l’opportunità di essere dei rivelatori precoci capaci di indirizzare queste persone verso cure di follow-up».

L’articolo, intitolato “Restoring more than smiles in broken homes: Dental and oral biomarkers of brain injury in domestic violence” è stato pubblicato online sul Journal of Aggression, Maltreatment and Trauma l’11 aprile 2019, prima della stampa.


Articolo pubblicato sul Dental Tribune International