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25 marzo 2019

Mid-careers. Il management delle carriere dei professionisti over 50 a favore della crescita e del rilancio del proprio studio odontoiatrico.

L’industria degli eventi e della Live Communication lancia un grido di allarme: servono aiuti concreti alle aziende e un piano di ripartenza
Milano, 27 aprile 2020: senza eventi, concerti, convention, congressi, fiere, il nostro Paese perde visibilità nel mondo, fatturato interno e mette a rischio una industry che raccoglie circa 570mila lavoratori.
Un grido d’allarme che arriva non solo dalle voci note di Tiziano Ferro, Vasco Rossi e Laura Pausini, ma soprattutto da agenzie, associazioni e imprese del mondo degli eventi, dei congressi e della Live Communication, che si sono riuniti sotto l’hashtag #ItaliaLive, un progetto che vuole portare all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni una grave crisi economica e sociale che sta attraversando il settore.

By Carola Murari, Psicologa del lavoro e del benessere nelle organizzazioni e consulente di studi odontoiatrici



Dopo anni di pratica clinica nel proprio studio, il professionista del dentale che ha superato il cinquantesimo compleanno potrebbe iniziare ad interrogarsi sulla propria carriera non tanto ripensando ai successi passati quanto più proiettandosi sui progetti futuri. Non è un fatto così raro, anzi, si tratta di una fase di transizione lavorativa caratterizzata dalla necessità di un consolidamento del proprio ruolo professionale di cui la psicologia del lavoro ha uno dei propri focus grazie anche al contributo di psicologi del calibro di Donalds Super e le sue visioni evolutive sulla carriera (1957). Dopo una giornata con i pazienti ci si siede alla propria scrivania, si fa un sospiro e si guardano gli attestati di laurea, di specializzazioni e di corsi frequentati negli anni e appesi alle pareti. “Conosco il professionista che sono diventato, ma ora cosa faccio?”. Le alternative sono diverse e dipendono da molteplici fattori: non si può prescindere dalle aspettative personali ancora prima di considerare variabili economiche ed organizzative. Ci si deve fermare ad ascoltare come s’intenda realmente affrontare gli anni rimanenti della propria carriera.
Negli anni il proprio studio è stato probabilmente scosso da ristrutturazioni ergonomiche, tecnologiche e del personale, magari si sta ancora lavorando con le assistenti e le segretarie di quindici anni fa oppure si è assistito ad un impegnativo turn over; si è abbandonato del tutto il cartaceo con l’introduzione di un gestionale odontoiatrico o ci si sta ancora avvicinando cauti e dubbiosi all’informatizzazione; si sono inseriti giovani collaboratori formati nel tempo o si è preferito lavorare in totale autonomia avvalendosi solo di sporadici consulti con colleghi esterni allo studio per i casi di riabilitazione più complessi.
In qualsiasi caso si trovi il professionista, non può fare a meno di pensare a come evitare la dispersione del valore del proprio studio, un valore economico ma anche e soprattutto clinico e umano.