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29 novembre 2018

Legge di bilancio: confermato l’iperammortamento nel 2019

L’industria degli eventi e della Live Communication lancia un grido di allarme: servono aiuti concreti alle aziende e un piano di ripartenza
Milano, 27 aprile 2020: senza eventi, concerti, convention, congressi, fiere, il nostro Paese perde visibilità nel mondo, fatturato interno e mette a rischio una industry che raccoglie circa 570mila lavoratori.
Un grido d’allarme che arriva non solo dalle voci note di Tiziano Ferro, Vasco Rossi e Laura Pausini, ma soprattutto da agenzie, associazioni e imprese del mondo degli eventi, dei congressi e della Live Communication, che si sono riuniti sotto l’hashtag #ItaliaLive, un progetto che vuole portare all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni una grave crisi economica e sociale che sta attraversando il settore.

By Maurizio Quaranta



Se a tutti è già noto che, con la bozza della Legge di Bilancio per il 2019, è già stata prevista la conferma della proroga sull’iperammortamento (Beni strumentali per le aziende 4.0) non a tutti lo è che, con la stessa legge di Bilancio, è già stata decretata la fine del superammortamento (beni strumentali classici per aziende e liberi professionisti).

Più in dettaglio. Nel 2019 si prevedono tre diverse aliquote digressive sull’iperammortamento che, per evitare confusioni nel settore dentale, si continuerà sempre e solo a considerare al 250%, visto che questa è l’aliquota prevista per investimenti sino a 2.5 milioni di euro. Importo che mai nel settore dentale verrà superato come investimento annuale effettuato dalla stessa azienda.

È quindi evidente che questo provvedimento avvantaggi tutto il dentale, non di certo per i suoi particolari meriti, ma perché la filosofia di base sull’impianto della Legge in questione, tende a favorire i piccoli investimenti fatti dalle piccole imprese (PMI), rispetto alle grandi che invece già hanno attinto a piene mani a questo bonus e che, solo per loro, ha subito una piccola cura dimagrante “digressive”: 100% per investimenti tra i 2,5 ed i 10 milioni di euro; una percentuale che scende addirittura al 50% per gli investimenti tra i 10 ed i 20 milioni.

Non dobbiamo sottovalutare che è altresì rimasto intatto il concetto che questo bonus fiscale vale per tutti i contratti stipulati nel 2019 che potranno così essere consegnati sino al 2020, purché sia stato pagato e fatturato nel 2019 un acconto del 20%. Beneficio quest’ultimo, che si può ancora sfruttare in questo scorcio di 2018 per il “defunto” Superammortamento al 130% per contratti stipulati entro il dicembre 2018. Ovviamente solo a fronte del pagamento di un anticipo del 20% per beni da installare entro la fine di maggio del 2019.

È ora evidente che la sensazione (non solo mia) che anche se a tutt’oggi l’iperammortamento sia stato sottovalutato nel dentale, questo bonus fiscale produrrà una crescita del mercato del digitale per tutto il 2019, anche se limitatamente grazie ai contratti stipulati con le società (STP incluse assimilate alle PMI anche ai fini dei finanziamenti europei) e anche se solo per specifiche categorie di beni riconosciuti con tanto di certificazione scritta, funzionali alla trasformazione tecnoclogico-digitale degli studi odontoiatrici e dei laboratori odontotecnici.

Solo per completare le agevolazioni riguardanti il dentale, è evidente che nel 2019 potrebbe incidere positivamente anche il rifinanziamento della “Sabbatini”, un piano straordinario tutto italiano, da sempre poco utilizzato nel dentale, ma che, dove lo sia stato, ha contribuito positivamente producendo svolte interessanti anche su singoli progetti.