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26 aprile 2018

Regolamento UE sulla privacy: intervista a Gianna Pamich

L’industria degli eventi e della Live Communication lancia un grido di allarme: servono aiuti concreti alle aziende e un piano di ripartenza
Milano, 27 aprile 2020: senza eventi, concerti, convention, congressi, fiere, il nostro Paese perde visibilità nel mondo, fatturato interno e mette a rischio una industry che raccoglie circa 570mila lavoratori.
Un grido d’allarme che arriva non solo dalle voci note di Tiziano Ferro, Vasco Rossi e Laura Pausini, ma soprattutto da agenzie, associazioni e imprese del mondo degli eventi, dei congressi e della Live Communication, che si sono riuniti sotto l’hashtag #ItaliaLive, un progetto che vuole portare all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni una grave crisi economica e sociale che sta attraversando il settore.

By Dental Tribune Italia



Tra i molti cambiamenti che le Aziende dovranno affrontare quest’anno, il tema della privacy è tra i più incombenti. Dal 25 maggio 2018, il “Nuovo Regolamento Europeo” n. 2016/679 in materia di protezione dei dati personali sarà infatti direttamente applicabile in tutti i Paesi UE interessando tutti gli operatori che direttamente o indirettamente si occupano di tale trattamento. All’Unione Nazionale Industrie Dentarie Italiane (UNIDI), il problema e la sua scadenza sono ben presenti…

Sentiamo quali considerazioni ha da fare al proposito Gianna Pamich, Presidente UNIDI
In generale, la nuova normativa responsabilizza maggiormente i soggetti incaricati del trattamento dei dati personali. Spetterà quindi alle Aziende stesse l’incarico di decidere autonomamente le modalità, le garanzie e i limiti del trattamento dei dati, dimostrando di avere adottato misure giuridiche, organizzative e tecniche adeguate per la protezione dei dati personali, tenendo conto del contesto e delle specifiche circostanze in cui avviene il trattamento.

Cosa ha organizzato l’Unione per aiutare le Aziende a recepire al meglio questo cambiamento?
Il 28 marzo un corso riservato alle imprese associate. Curata dall’Avv. Veronica Devetag dello Studio Nava Viganò & Associati, la relazione si concentra su due principi che rivoluzionano le best practices in termini di protezione dei dati personali.

E sarebbero?
Il principio di accountability e quello di privacy by design e by default.

Può chiarire?
Il Regolamento pone con forza l’accento sulla “responsabilizzazione” (accountability nell’accezione inglese) di titolari e responsabili, ossia sull’adozione di comportamenti proattivi che dimostrino la concreta adozione di misure finalizzate ad assicurare l’applicazione del regolamento.

È una novità?
Per la protezione dei dati è una grande novità in quanto viene affidato ai titolari il compito di decidere autonomamente modalità, garanzie e limiti del trattamento dei dati personali nel rispetto delle disposizioni normative e alla luce di alcuni criteri specifici indicati nel regolamento.

Alcuni dati tuttavia sono più “sensibili” di altri…
In questo complesso scenario particolare attenzione merita infatti il trattamento dei dati in ambito sanitario, uno dei contesti più delicati in ragione proprio della natura “sensibile” delle informazioni relative allo stato di salute degli interessati, rispetto alle quali l’aspettativa di riservatezza e confidenzialità è, tradizionalmente, molto elevata e la legge garantisce i più alti livelli di protezione.

Cosa prevede il Regolamento europeo a tal proposito?
Che i dati sanitari possono essere utilizzati solo per finalità di cura, di governo (SSN) e la ricerca nel pubblico interesse, lasciando tuttavia, agli Stati membri la possibilità di mantenere o introdurre condizioni particolari o ulteriori limiti per il trattamento. Numerose saranno pertanto le implicazioni per il settore dentale lungo l’intera filiera.

Esempio?
Si è reso più che mai necessario l’avvio di un programma di formazione UNIDI Academy per le PMI del settore dentale che dovranno vedersela anche con la nuova disciplina sui dispositivi medici, introdotta dal Regolamento UE 745/2017.

 

Articolo pubblicato su Dental Tribune Italian Edition